Si tratta di un modello di riconversione riuscito in altre parti d'Italia. Qualche giorno fa la proposta della Cisl di trasferire la Fiera di Messina

Torna l’attenzione sull’area ex Sanderson e le notizie che riguardano l’avvio degli interventi di bonifica riaccendono la speranza sulla sua riqualificazione. Finalmente L’ESA da segnali di vitalità e soprattutto pone le condizioni per rendere più interessante quella porzione di territorio dalle immense potenzialità.

Sul futuro dell’ex fabbrica agrumaria, dopo la proposta della Cisl che ha riproposto il trasferimento della Fiera di Messina in quell’area, si è nuovamente soffermato il consigliere provinciale Giuseppe Grioli. L’esponente del Pd ci ha tenuto a ricordare che l’anno scorso erano state da lui opposte forti riserve sull’ipotesi di mettere in vendita l’immobile, sottolineando che stante l’esiguità delle risorse a disposizione della Provincia Regionale e del Comune di Messina sarebbe stato necessario pianificare una soluzione che promuovesse sviluppo, innovazione, in un’ottica di trasformazione dell’economia cittadina.

-Avevo in passato richiesto una conferenza dei servizi tra ESA, Comune, Provincia, Assessorato Regionale all’Industria per valutare l’ipotesi della fabbrica creativa, un modello di riconversione seguito in particolare a Torino e a Palermo che ha, in molti paesi della Comunità europea, ottenuto risultati significativi in termini di occupazione, qualità della vita, opportunità di crescita professionale per molti giovani – scrive l’ex Ds. Per queste ragioni nel mese di maggio è stato costituito un comitato territoriale a sostegno di questo progetto innovativo che è stato approntato da alcuni studenti messinesi della Facoltà di Economia dei Beni Culturali di Viterbo guidati da un illustre docente messinese il Prof. Michele Trimarchi il quale ha collaborato da esperto con la Giunta Weltroni ed al momento collabora anche con il presidente della Regione Lombardia Formigoni-.

Non sfugge poi che l’area in questione è destinata nel PRG ad area fieristica. Tuttavia, secondo il rappresentante del centrosinistra, mantenendo la stessa destinazione, nulla vieta di considerare quella scelta in chiave moderna. Infatti l’ipotesi sopra esposta sarebbe in condizioni, qualora fosse condivisa dalle istituzioni locali, di intercettare finanziamenti comunitari, il che non guasta considerata la scarsa capacità degli enti locali messinesi di sfruttare le opportunità che la Comunità europea offrirà ancora per pochi anni.

-La riconversione creativa che può sembrare anche evanescente e poco concreta come modello di sviluppo – continua Grioli – ha consentito in altre realtà di formare una classe dirigente con una visione molto ampia delle reali esigenze del territorio, cosciente del modello di sviluppo più conforme alle sue vocazioni naturali. Inoltre la possibilità di realizzare le opere dell’ingegno nel campo della tecnologia e dell’arte a Messina può sembrare davvero futuristico ma forse una città che si sta impoverendo nel suo tessuto sociale e culturale, ha proprio bisogno di questo. Noi immaginiamo un luogo di formazione, produzione, e di ricreazione per dare respiro ad un territorio ormai cementificato in modo irreversibile. Si era immaginato in tale progetto un’area destinata allo sport ed al divertimento da poter essere fruita anche di notte. Messina ha bisogno di ascoltare le proposte che provengono da coloro che hanno a cuore il destino della città ed hanno voglia di cambiarla per poterla vivere meglio senza abbandonarsi al disincanto-.

In tal senso Grioli ha anticipato che entro il mese di ottobre sarà redatta l’idea progettuale al fine di rendere più comprensibile la proposta con l’auspicio che le istituzioni cittadine guardino al futuro con ambizione senza accontentarsi di soluzioni conformistiche.