Consiglio comunale: tiene banco la “commedia all’italiana”

Consiglio comunale: tiene banco la “commedia all’italiana”

Consiglio comunale: tiene banco la “commedia all’italiana”

venerdì 13 Marzo 2009 - 14:58

Tra “pierini” e nomina dei revisori dei conti, non si placano le tensioni nella maggioranza. E intanto la città aspetta i fatti…

Con all’ordine del giorno alcuni debiti fuori bilancio e la delibera sulle opere compensative del Ponte sullo Stretto, mentre la città è avvolta nel caos viabilità dovuto alla chiusura del Boccetta e continua così a sprofondare nei suoi mille problemi quotidiani, il consiglio comunale preferisce continuare a dibattere di equilibri politici e “pierini”. Un’autentica “commedia all’italiana”, tanto per restare in tema.

Come già appurato ieri il crollo della maggioranza di centrodestra in occasione del voto sui revisori dei conti, alimenta ancora le discussioni a Palazzo Zanca, e l’argomento è stato abbondantemente ripreso in occasione della seduta odierna del consiglio. Tutto viene rimesso in discussione, dai rapporti di forze in aula al peso delle varie componenti all’interno della coalizione, fino al ruolo dell’ufficio di presidenza, finito ancora sotto accusa e per il quale è ormai pronta una mozione di sfiducia. Ad accendere la miccia Roberto Sparso, proprio uno dei consiglieri definiti “pierini” dal sindaco Giuseppe Buzzanca, per l’atteggiamento “dissidente” nei confronti dell’Amministrazione. Parlando anche a nome di Pergolizzi e Melazzo, Sparso annuncia che i tre formeranno un gruppo a se stante all’interno del Pdl, che valuterà di volta in volta gli atti di giunta e le singole delibere. Inoltre, essendo tutti e tre presidenti di commissione, chiederanno la fiducia ai colleghi, dichiarandosi pronti a dimettersi nel caso in cui questa dovesse venire a mancare. E’ ovvio che si tratta di un chiara provocazione politica per testare l’effettivo seguito della loro linea tra il resto dei consiglieri e lanciare così un messaggio al sindaco.

Altra “bella” proposta piccante arriva dal capogruppo dei Popolari-Riformisti-Socialisti, Nicola Barbalace, che chiede la sospensione dei lavori fin quando il sindaco non andrà in aula a chiarire la sua posizione in merito alla compattezza della sua maggioranza e alle dichiarazioni “irrispettose” nei confronti dei componenti del civico consesso. Proposta che a fine dibattito il consiglio non riuscirà a votare per assenza di numero legale (rinvio a domani mattina alle ore 11:00).

Ma torniamo al dibattito. Uno scontro diretto si accende tra Capurro (capogruppo Pdl) e Cantello (capogruppo Autonomisti-Mpa), figlio probabilmente dell’elezione di Francesco La Rosa come revisore (uomo appunto di Cantello) e di equilibri di giunta. Capurro attacca e nel mirino “antiautonomista” finisce ancora una volta anche il presidente del consiglio comunale Pippo Previti. Cantello replica in maniera accesa, buttando sul tavolo una riunione dei capigruppo (“fedeli”) della maggioranza avvenuta ieri sera, ufficialmente non organizzata ma casuale, al quale comunque non è stato invitato. Nel corso della riunione sarebbe stata confermata la volontà di Buzzanca, anche se indirettamente tramite il revisore non eletto Roberto Aricò (indicato dall’assessore al bilancio Miloro), di presentare ricorso al TAR avverso l’elezione del collegio dei revisori, che sarebbe inficiata da vizio formale in quanto sarebbe dovuta avvenire, a suo dire, in unica scheda anziché in votazioni separate. Su questo punto interviene Trischitta: «Il metodo delle votazioni non è stato indicato dai consiglieri, ma dal Segretario Generale nonché Direttore Generale. Se il ricorso dovesse essere accettato dovrebbe essere automaticamente revocata la nomina a Filippo Ribaudo». Ma bisogna dire che un’altra l’anomalia starebbe anche nel fatto che fino ad oggi si è sempre votato su singole schede, il che significa che altre votazioni sarebbero da considerare nulle.

Ma è solo l’antipasto degli affondi al primo cittadino. «E’ proprio una questione di statura politica – tuona Giuseppe Melazzo. Buzzanca non ha niente a che vedere con i suoi predecessori, né ad esempio rispetto ad un politico come Fortunato Romano (presente in aula), venuto qui per difendere il presidente del Consiglio del suo partito ancora una volta sotto sfiducia. Buzzanca cosa ha fatto in occasione del caso Scoglio? Cosa ha fatto per ricompattare la sua maggioranza? Siamo fermi e continueremo a restare così, serve una scossa». E poi “stocca” ancora: «Stiamo vendendo una scuola per pagare un debito con il capo di Gabinetto. Ma vi sembra concepibile, per un uomo dell’amministrazione?». Missili arrivano anche da Pergolizzi: «Il sindaco non può continuare a fare quadrato con riunioni riservate, escludendo capigruppo che hanno posizioni diverse. Non si governa così. Gli consiglio di fare attenzione alle maggioranze variabili, perché certe indicazioni potrebbero portarlo a sbattere. Si ricordi che è stato eletto con una maggioranza e che se è capace, deve andare avanti con quella. Non si va lontano con prevaricazioni, minacce e offerte».

Secondo Burrascano invece, davanti all’evidente scollamento tra aula e Amministrazione serve un uomo che faccia da collante e che si occupi di dialogare con il consiglio, ma anche con le singole commissioni. «Ciò che è avvenuto in questi giorni è dovuto all’assenza di una regia politica in seno al Pdl, che ha mostrato le lacune degli uomini che si sono “autolegittimati” portavoci o referenti di interi gruppi politici. L’attuale giunta comunale non è una giunta “tecnica”, bensì è una giunta “politica”, che dovrebbe essere espressione di un ragionamento di convergenze politiche. Ma non è così. Infatti la giunta stessa, oltre ad avere assessori di nomina “palermitana”, ha anche assessori che non hanno alcun collegamento politico con i consiglieri della maggioranza».

«L’auspicio è che tutto possa rientrare – afferma Capurro – anche in vista del prossimo congresso del Pdl. In questo momento dobbiamo capire che l’interesse primario è il territorio».

Continua ad essere critica infine, la posizione dell’Udc, che emerge dalla parole di Giorgio Muscolino: «L’Udc non accetterà più sedute di questo tipo. Che si lavori, e che altre questioni vengano affrontate nelle segreterie politiche di Pdl ed Mpa. Presentiamo ancora una volta l’invito al sindaco di confrontarsi con le forze della maggioranza per analizzare questo semestre di amministrazione. L’uno contro uno non fa bene, si rischia la paralisi, anzi si può dire che l’attività è già stagnante».

(foto Dino Sturiale)

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