Sedute fiume, sospensioni e rinvii fino al raggiungimento dell'accordo. Lombardo presenta 1516 emendamenti. Li ritira solo quando arriva l'intesa con una maggioranza compatta e un'opposizione responsabile. Alla fine tutti soddisfatti, ora la palla passa all'Amministrazione
01.41 – Una lunga maratona ha portato il consiglio provinciale all’approvazione del Bilancio Previsionale 2010. L’aula ha dovuto fare i conti, tra rinvii, sospensioni e sedute fiume, con i 1516 emendamenti presentati dal consigliere del gruppo -Sicilia Vera-, Pippo Lombardo. Il rappresentante della corrente De Luca ha insistito soprattutto su due punti: lo stanziamento di risorse per la vigilanza delle spiagge nei comuni della provincia e l’accensione di nuovi mutui per la costruzione di edifici scolastici.
Nel corso dei lavori non sono mancati momenti di tensione.
La maggioranza ha interpretato la scelta -oltranzista- di Lombardo come esclusivo ostruzionismo politico, mentre lo stesso consigliere garantiva a più riprese la genuinità del proprio impegno per questioni assolutamente importanti per il territorio, al di là degli interessi di area. Per tre giorni le parti hanno provato a dialogare, ma senza riuscire a trovare l’intesa.
Così Lombardo non si è perso d’animo ed è andato avanti per la propria strada, fino al passo indietro che ha messo d’accordo tutti.
Anche le scelte dell’opposizione hanno permesso di sciogliere il nodo. Pd, Idv e Rifondazione hanno in buona parte accolto favorevolmente gli oltre cento emendamenti posti in votazione prima della stretta di mano, dei quali nessuno è stato però approvato. Poi hanno dialogato con i -mediatori- più attivi del centrodestra, per trovare la chiave che alla fine ha chiuso il cerchio, convincendo anche -l’irriducibile- Lombardo.
Ritirati i 1516 emendamenti, ne sono sono stati presentati ed approvati due cumulativi insieme a tre ordini del giorno. Integrata al Bilancio la previsione di 100 mila euro per l’attivazione di tutti gli strumenti finanziari utili alla realizzazione di nuovi plessi scolastici, che dovranno sorgere nelle zone che risultano essere più onerose per l’Ente in termini di fitti passivi o in quelle dove è più elevato l’indice di sovraffolamento studentesco. Inoltre è stato previsto un fondo da 400mila euro per l’aiuto alle imprese.
Come detto tre invece gli ordini del giorno, riguardanti: l’impegno dell’Amministrazione per trovare una soluzione in tempi celeri per la situazione di abbandono dell’Hotel Riviera; l’adeguamento orario del personale contrattista; un fondo da 400mila euro per il trasferimento di capitale a sostegno delle famiglie colpite dalla crisi economica ed occupazionale.
La delibera contenente il Previsionale 2010 è stata approvata questa notte intorno all’01.30, con 29 voti favorevoli, 8 astenuti (l’opposizione) e 1 contrario (Andaloro di Rifondazione). Da domani l’Amministrazione, e nello specifico i vari assessorati, potranno cominciare a pianificare attività ed interventi. Si spera nella maniera più saggia e oculata possibile. Ricevuto ha voluto sottolineare, in sede di presentazione, la crescita dell’Ente soprattutto in termini di identificabilità istituzionale rispetto ai vari comuni e alle realtà del territorio: -Siamo riusciti a sanare alcune falle, senza figli o figliastri. Da Tusa a Giardini arrivavano critiche feroci per l’assenza della Provincia.
Oggi possiamo dire che le cose sono cambiate, anche se c’è ancora molto da fare-.
L’iter deliberativo ha invece lanciato evidenti segnali in chiave politica. La maggioranza si è presentata compatta, forse per la prima volta così coesa in questi due anni. Mescolato in essa un consigliere coraggioso, deciso a perseguire il proprio obiettivo anche di fronte all’evidenza di equilibri politici pronti a saltare da un momento all’altro. Forse qualcosa, nei prossimi giorni, all’interno del centrodestra andrà rivisto e ridiscusso, ma obiettivamente è venuta fuori una bella -prova di forza- tra le parti. Infine non può non essere evidenziato l’atteggiamento ancora una volta responsabile dell’opposizione, che ha dimostrato di valere nonostante i numeri ridotti in consiglio.
