Una cooperativa agricola di Comiso mette a rischio l’Ecopass. I pendolari “apprezzano”

Una cooperativa agricola di Comiso mette a rischio l’Ecopass. I pendolari “apprezzano”

Una cooperativa agricola di Comiso mette a rischio l’Ecopass. I pendolari “apprezzano”

sabato 15 Maggio 2010 - 11:06

Ricorso al Tar del Lazio, delibera «illegittima e da annullare», la discussione il 26 maggio. Interdonato, Ansaldo Patti e Caia: «Quello di Buzzanca è un provvedimento improvvisato e irrazionale»

Può una cooperativa agricola di Comiso, in provincia di Ragusa, far cadere il castello messo su dopo decenni dal sindaco Giuseppe Buzzanca e che porta il nome di “Ecopass”? Può farlo proprio ora che pare siano superate tutte le divergenze con le compagnie di navigazione? Sì, può. Ed era lecito aspettarsi che, nel Paese dei ricorsi e soprattutto nella città dei ricorsi, dove, lo ricordiamo, un sindaco è decaduto per via dell’ostruzione di un gruppo di napoletani candidatisi a Messina con una lista fantasma, prima o poi sarebbe accaduto. Così al Comune è stato notificato un ricorso proposto al Tar del Lazio dalla cooperativa agricola Baglieri Piccola di Comiso, società che come ragione sociale, oltre ad attività legate all’agricoltura, ha il trasporto merci su strada per conto terzi. Per la piccola azienda ragusana l’ordinanza firmata da Buzzanca il 5 marzo scorso coi poteri di commissario per l’emergenza traffico è «illegittima» e dunque da «annullare» per tutta un serie di motivi giuridici. Che porterebbero alla cooperativa danni economici ingenti: con l’Ecopass subirebbe un aggravio di costi annuali fino a 100 mila euro in più rispetto ad oggi. Tutti aspetti che verranno esaminati dal Tar romano il 26 maggio, cioè sei giorni prima della teorica entrata in vigore del provvedimento (Buzzanca giura, «il 1. giugno si partirà»).

Intanto in città c’è chi guarda con favore all’iniziativa dell’imprenditore di Cosimo. Sono i rappresentanti del comitato Pendolari dello Stretto Pietro Interdonato, Rosario Ansaldo Patti e Mimmo Caia: «Apprendiamo che un ricorso è stato presentato contro l’improvvisazione irrazionale qual è “l’ecopass”per l’attraversamento nello Stretto. Abbiamo sempre sostenuto che anche Villa San Giovanni chiederà un altro “pezzo di torta”, agli ignari utenti costretti ad attraversare lo Stretto, abbandonati da uno Stato assente ed intento a fare “cricca”. Abbiamo sempre sostenuto che è necessaria la continuità territoriale, deve essere lo Stato a garantire la libera circolazione e non più i privati. E’ finito il tempo in cui l’interesse prevalente di qualche politico locale di levatura nazionale era quello secondo cui “l’importante è chi caminunu i sciccareddi ‘nta l’acqua”».

«La stampa locale – proseguono Interdonato, Ansaldo Patti e Caia – ci informa pure che al sindaco Buzzanca non rimane che ringraziare la società privata che rinuncia all’agio. Non vogliamo sentire più “acidi sapori”di tale portata. Si dia a Cesare quello che è di Cesare e si abbia pure il coraggio di pretendere. La linea che i politici devono fare propria è una sola: la continuità territoriale e la garanzia sociale del diritto di mobilità. Soltanto cosi si possono avere prezzi rispettosi per entrambi le parti: per le compagnie di attraversamento e per gli utenti, e mai più come avviene oggi, con l’utente che ha solo il coltello puntato alla gola».

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