America, Russia e Unione europea potrebbero trovare un accordo sull’Ossezia e l’Abkhazia in riva allo Stretto. È quanto immagina il sindaco Giuseppe Buzzanca. Messina è stata, nel suo recente passato, protagonista di episodi dalla forte connotazione pacifica. All’indomani del terremoto del 1908, la città fu teatro della pacifica cooperazione internazionale finalizzata al soccorso dei superstiti. In quell’occasione le unità della squadra navale russa, gli incrociatori Makaroff e Bogatyr e le corazzate Slava e Tzésarévitch, che furono le prime a portare aiuto, collaborarono con i Governi di Stati Uniti e delle nazioni europee, che si prodigarono negli interventi umanitari.

Inoltre, Messina, dal centro del Mediterraneo, nel giugno del 1955, fu sede della riunione dei sei ministri dei Paesi aderenti alla Ceca (Comunità europea del carbone e dell’acciaio). Una vocazione riconfermata nel 1995, per il 40° anniversario della Conferenza di Messina, che stimolò il processo di revisione del trattato di Maastricht, ed ancora per il 50° anniversario quando, alla manifestazione celebrativa, sempre a Messina, intervennero a palazzo Zanca, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ed il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, con l’allora ministro per le Politiche comunitarie, Giorgio La Malfa, il ministro della Difesa, Antonio Martino, e quello degli Esteri, Gianfranco Fini.

Il sindaco Buzzanca ha dichiarato che l’invito, nello spirito di quanto sottolineato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per un contributo costruttivo dell’Italia a sostegno delle posizioni espresse dall’Unione europea, sarà formulato al ministro degli Esteri Franco Frattini ed all’ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Alexey Meshkov (nella foto), che lo scorso luglio è stato ricevuto al Comune.

Foto da fcinfo.it