Crisi Regione. Diventa difficile il rientro dell’Udc. Lombardo: «L'azzeramento della Giunta non serve»

Crisi Regione. Diventa difficile il rientro dell’Udc. Lombardo: «L’azzeramento della Giunta non serve»

Crisi Regione. Diventa difficile il rientro dell’Udc. Lombardo: «L’azzeramento della Giunta non serve»

sabato 21 Novembre 2009 - 02:41

Domani a Catania nuovo confronto tra “lealisti” del PdL ed Mpa, che intanto fortifica i rapporti con il gruppo “Sicilia”. Dopo lo screzio Cuffaro-Pistorio si allontana l’ipotesi di una pace con i centristi. Nel Pd Lumia apre, Rinaldi chiude: «Posizione personale, quella del partito dettata dal segretario Lupo»

Passano i giorni e si continua a lavorare per restituire compattezza ad un governo regionale che è sembrato vacillare sotto le crepe interne al PdL e ai rapporti delicati tra le componenti del centrodestra, che hanno messo “fuori gioco” la maggioranza all’Ars nel corso della votazione del Dpef. Proseguono i confronti, in questa fase molto frequenti, sull’asse PdL-lealisti ed Mpa per far tornare la pace e permettere al Governatore di avere una maggioranza coesa in Assemblea.

Sul piano politico, come ormai è noto, la parte “ufficiale” del partito di Berlusconi ha chiesto nuovamente a Lombardo il coinvolgimento dell’Udc, sulla strada della riformulazione del patto di lealtà con gli elettori (vedi articolo in basso correlato). Ma in questo momento la via da percorrere, nonostante la riaperture, è abbastanza tortuosa.

Al di là dello screzio tra l’ex governatore, Salvatore Cuffaro, e il senatore dell’Mpa, Giovanni Pistorio sulla lottizzazione delle poltrone di sottogoverno (articolo in basso), sono le dichiarazioni odierne del rappresentante centrista che fanno capire quanto difficile siano da superare queste sabbie mobili: «Siamo all’opposizione e all’Ars voteremo quello che interessa alla Sicilia e ai siciliani – ha affermato l’ex presidente -. Il resto non ci importa». La risposta, a tono, arriva proprio da Raffaele Lombardo: «L’Udc credo, per le dichiarazioni, gli insulti e le aggressioni di tutti i giorni, non voglia proprio entrare al governo. Sarebbe un modo incomprensibile di farlo e comunque non e’ un ostacolo alla continuazione e alla prosecuzione di un discorso».

Lombardo allontana anche l’ipotesi di un rimpasto: «L’azzeramento della Giunta non serve perche’ diventa un esercizio stupido – ha affermato -. L’assetto della Regione cambia per legge, la legge sui dipartimenti e assessorati prevede un nuovo step al 31 dicembre, primo gennaio. Con il fare dell’anno nuovo dinanzi a nuovi assessorati, gli assessori saranno confermati o cambiati, comunque rinominati di sana pianta. Creare problemi a un mese dalla scadenza non penso possa essere un argomento di incomprensione tra di noi».

Tornando alla questione politica, mentre si “tratta” con i lealisti, si stringe sempre più il rapporto tra gli autonomisti e il gruppo “Sicilia” del PdL, facente riferimento al sottosegretario Gianfranco Micciché: «Nel corso della campagna elettorale e’ stato presentato dalla coalizione che ha sostenuto Raffaele Lombardo alla presidenza della regione siciliana un articolato e puntuale programma di riforme strutturali per consentire al sistema Sicilia di ammodernarsi e guardare al futuro con piu’ ottimismo – ha affermarlo Giulia Adamo, fresca di nomina di capogruppo del gruppo “Sicilia” -. Il 65% degli elettori siciliani hanno sostenuto questo progetto e adesso bisogna attuarlo, disattendere il volere dei nostri elettori sarebbe deleterio. Sedersi attorno ad un tavolo e discutere di rimodulazione del programma di governo non e’ necessario. Il nostro auspicio e’ che si trovi nel minor tempo possibile una soluzione alla crisi attraverso la composizione di una maggioranza parlamentare coerente e determinata. Questo puo’ avvenire solo attraverso la presa d’atto che il programma di riforme proposto ai nostri cittadini deve essere attuato senza ulteriori paletti o veti incrociati».

Intanto, dopo l’incontro di ieri, al quale hanno partecipato il capogruppo dei -lealisti- del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, e il vicecapogruppo Salvo Pogliese, il vicepresidente dell’Assemblea regionale, Santi Formica, i coordinatori regionali del Pdl, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, e Salvino Caputo e i senatori dell’Mpa Gianni Pistorio ed Enzo Oliva, proseguiranno i confronti per superare l’impasse. A confermarlo è lo stesso Oliva: «Nel confronto ci siamo concentrati sul programma e c’è stata una grande convergenza. Il clima è stato sereno e collaborativo, ma chiaramente non tutti i nodi sono stati sciolti e abbiamo deciso di fissare per domenica a Catania un nuovo incontro». E poi ancora Lombardo, che si mostra fiducioso: «C’e’ da mettere a punto tanto, questo e’ fuori discusione. Ci saranno altre riunioni a fine settimana. Si tratta di fare quadrare il cerchio e non e’ cosi’ difficile. Alla fine il buon senso e le tante emergenze che abbiamo dinanzi indurranno tutti a trovare una soluzione».

Chiusa ancora una volta la porta intanto sul fronte Pd, nonostante le dichiarazioni del senatore Beppe Lumia, che in un’intervista uscita ieri sul Riformista aveva dichiarato: «Se Lombardo cambia rotta, il Pd non può voltare le spalle». La risposta arriva dal deputato regionale messinese, Franco Rinaldi: «Il Segretario Giuseppe Lupo ha più volte ribadito che il Partito Democratico svolgerà fino in fondo il suo ruolo d’opposizione e non farà mai da stampella al Governo Lombardo. Del resto, la stessa nota diffusa al termine dell’incontro della settimana scorsa, al quale erano presenti sia il Segretario regionale del PD Giuseppe Lupo che il Capogruppo Antonello Cracolici, affermava che ‘il gruppo Pd all’Ars rappresenta l’opposizione al governo Lombardo ed alla maggioranza che lo sostiene; il Pd è alternativo alla destra che governa male la Sicilia dal 2001 ad oggi’. Pertanto, fino a questo momento qualunque altra posizione rispetto all’atteggiamento del Partito Democratico, dentro e fuori l’Assemblea, nei confronti del Governatore, ritengo debba considerarsi una personale opinione e non confondersi con la posizione ufficiale del partito».

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