Crisi Regione. L’indagine di Demopolis: «Il 79% dei siciliani non tornerebbe alle urne»

Crisi Regione. L’indagine di Demopolis: «Il 79% dei siciliani non tornerebbe alle urne»

Crisi Regione. L’indagine di Demopolis: «Il 79% dei siciliani non tornerebbe alle urne»

martedì 17 Novembre 2009 - 00:59

Proseguono le trattative nel centrodestra per provare a superare il momento delicato. Prede quota l’ipotesi di un rientro dell’Udc. Intanto Giulia Adamo è stata eletta capogruppo di “Sicilia”, la formazione del PdL che fa riferimento a Micciché. Su lealisti e Udc commenta: «Pronti a recuperare i buoni rapporti»

I siciliani oggi non vorrebbe tornare al voto, nonostante la maggioranza all’Ars non riesca a mantenere l’unità necessaria per approvare il documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef). La posizione emerge da un indagine condotta, dal 12 al 16 novembre, dall’Istituto di ricerche Demopolis. Secondo i dati raccoli, il 79% dei siciliani auspica che si ritrovi al più presto all’Ars una maggioranza più stabile per superare una crisi di governabilità che attanaglia ormai la Regione da troppi mesi. Soltanto uno su cinque sarebbe favorevole ad un ritorno alle urne.

«La fiducia dei cittadini nei partiti, al 18%, tocca nell’Isola i minimi storici, con una criticità che appare trasversale a tutti gli schieramenti, prescindendo dall’autocollocazione politica degli intervistati – si legge dall’indagine -. Si evidenzia il bisogno di progetti concreti per lo sviluppo e l’occupazione giovanile (75%), come assoluta priorità per l’Isola. Sembrano aver apprezzato, i cittadini, i tentativi di risanamento del deficit e di riforma, da parte del Governo Lombardo, della sanità, degli ATO, della formazione professionale. Ma vorrebbero adesso una migliore qualità dei servizi sanitari pubblici (57%) e nella gestione dei rifiuti (53%), oggi ben lontani dagli standard europei. I siciliani – intervistati dall’Istituto Demopolis -, chiedono anche una decisa accelerazione nell’innovazione del sistema di trasporti e delle infrastrutture (46%), una nuova capacità e trasparenza nella gestione dei fondi europei (38%), una maggiore attenzione per la sicurezza del territorio (35%) dopo la recente tragedia di Messina».

«Non c’è voglia di nuove elezioni tra i siciliani – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis, Pietro Vento -. Delle divisioni, delle correnti, dei giochi di maggioranza ai cittadini interessa molto poco. Otto intervistati su dieci auspicano una svolta dentro l’ARS, una nuova stagione di governabilità per rispondere alla crisi economica ed ai problemi reali ed urgenti di sviluppo della Regione. L’ipotesi di un ritorno alle urne – conclude Pietro Vento – trova pochi sostenitori: due milioni di siciliani, del resto, sono rimasti a casa in occasione delle ultime consultazioni europee di giugno».

Intanto l’ex presidente della Provincia di Trapani Giulia Adamo, suocera dell’imprenditore messinese Pietro Franza, è stata eletta capogruppo all’Ars del cosiddetto “Pdl Sicilia”, che ieri ha ufficialmente assunto la denominazione di “Sicilia”. Il gruppo, formato da 15 scissionisti del Popolo della Libertà che fanno riferimento al sottosegretario Gianfranco Micciché, ha assunto la decisione all’unanimità. La Adamo si è subito pronunciata sulla situazione instabile che sta vivendo in questo momento la maggioranza. E sull’Udc e la parte “lealista” del PdL ha commentato: «Siamo assolutamente pronti a recuperare i buoni rapporti, purché ci si impegni con forza per risolvere i problemi concreti dei siciliani».

Intanto continuano a protrarsi le manovre per provare a far tornare la serenità nel centrodestra. Resta viva l’ipotesi di un rientro dell’Udc (Vedi articolo correlato in basso). A testimoniarlo le parole del presidente del senato e anima del PdL siciliano, Renato Schifani: «Mi auguro che si ricomponga il quadro elettorale, perche’ in Sicilia ci sono tanti nodi da sciogliere, dalla disoccupazione al gap elettorale. Auspico che i partiti della coalizione, premiata dai siciliani, ritrovino di concerto con il presidente della regione le ragioni dell’alleanza, dico tutti i partiti. Io – ha concluso il presidente del Senato – tifo per la governabilita’ dei territori, governabilita’ che passa dalla stabilita’ dei governi».

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