Secondo i lealisti la protesta di Capurro, Bivona e Co sembra «essere figlia di logiche spartitorie e non di serie argomentazioni politiche tendenti allo sviluppo ed alla crescita del territorio». Espressa solidarietà ai due co-coordinatori
Si allarga la spaccatura tutta interna al PdL. Come preannunciato il gruppo degli “scontenti” del Comune che non condivide l’operato dei co-coordinatori Buzzanca e Corona, composto da sei consiglieri e guidato da Pippo Capurro, si è allargato guadagnando il supporto di quattro consiglieri provinciali, tutti vicini al deputato regionale Antonino Beninati: Enrico Bivona, Antonino Scimone, Angelo Passaniti e Filippo Miracula. A stringere le maglie della contestazione un documento condiviso. «In quello sottoscritto da noi alla Provincia i toni sono più soft», sussurra tra le righe uno dei quattro ex forzisti di corso Cavour. Fatto sta che il fronte si annuvola ancora di più e non sembra schiarirsi.
Il sindaco Giuseppe Buzzanca, più degli altri nell’occhio del ciclone, non molla un centimetro, deciso ad andare avanti per la propria strada mantenendo invariata la propria linea gestionale politica e programmatico-amministrativa. Come detto ieri, anzi, il sindaco ha rilanciato l’idea di un gruppo unico del Popolo del Libertà a palazzo dei Leoni. La difesa a suo favore, ma anche del deputato regionale Roberto Corona, arriva sempre dalla Provincia, dove il “pacchetto” più numeroso dei consiglieri del PdL fa squadra e risponde in coro ai quattro colleghi dissidenti e ai consiglieri comunali promotori del fronte critico. Piernicola Briuglia, Lalla Parisi, Vincenzo Calabrò, Salvatore Coppolino, Giovanni Princiotta Cariddi (PdL), Massimo De Domenico (Forza Azzurri), Francesco Rella, Massimiliano Branca, Pino Galluzzo (GdL), Enzo Testagrossa e Giuseppe Calabrò (Pri), Giuseppe Saya (Destra): il pensiero in un unico documento.
«Le uniche motivazioni a sostegno della singolare protesta sembrano essere figlie di logiche spartitorie, al fine unico di occupare qualche posizionamento in più e non di serie argomentazioni politiche tendenti allo sviluppo ed alla crescita del nostro territorio, punti sui quali il dibattito ed il confronto sarebbe ben accetto – si legge nell’atto sottoscritto dai dodici -. Quanto fatto fin ora da entrambe le amministrazioni (comunale e provinciale) è frutto di scelte coraggiose e di un’azione amministrativa programmata, atteso che ancora tanti obiettivi devono essere raggiunti, in linea con l’azione avviata sia nell’organizzazione territoriale del partito che nell’amministrazione dei due enti attraverso la collaborazione costruttiva di tutti e non con comportamenti che lasciano intravedere obiettivi scissionisti simili a chi poco tempo addietro ha abbandonato il PdL per poi realizzare un nuovo soggetto politico il cui epilogo è già chiaramente segnato in considerazione degli insuccessi ottenuti fin ora».
Il riferimento è a Futuro e Libertà, ma il mirino principale resta ovviamente puntato su coloro che a tutt’oggi restano ancora compagni di viaggio: «Pur consapevoli che l’organizzazione del partito avviata con l’indicazione dei coordinatori provinciali e successivamente di molti responsabili comunali, dovrà inevitabilmente approdare alla definizione di un organigramma ed ad un importante momento di crescita quale il congresso provinciale – continua la nota -, sentiamo l’obbligo di esprimere il nostro dissenso verso l’azione portata avanti dai predetti colleghi, non condividendo i contenuti, le modalità e la tempistica di suddetta azione che evidentemente non è tendente ad una migliore organizzazione del partito ed ad un miglioramento dell’azione amministrativa dei due enti ma probabilmente a qualche interesse di basso profilo non palesato e mal celato, che sicuramente non troverà accoglimento da parte di un partito che si discosta quotidianamente da determinate logiche. Ecco perché esprimiamo solidarietà e piena fiducia nei due coordinatori provinciali e nell’azione amministrativa sinergica che gli stessi stanno portando avanti con efficacia, garantendo costante e sincero supporto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati».
