Il giudice si esprimerà sul ricorso che ne chiede la decadenza da sindaco per non aver optato tra le due cariche ricoperte
Le prime risposte, anche se non definitive, sul nuovo caso Buzzanca si avranno oggi. Stamani, infatti, si terrà l’ udienza della II sezione civile del Tribunale di Messina sulla vicenda del “doppio incarico”. Il 22 settembre c’era stato un rinvio, su richiesta dello stesso avvocato ricorrente, Antonio Catalioto, in quanto il sindaco Giuseppe Buzzanca, avendo ricevuto la notifica del ricorso il 31 luglio, non aveva avuto i 15 giorni di tempo per costituirsi in giudizio (dal 1. agosto al 15 settembre, infatti, gli uffici del tribunale sono chiusi). Oggi, invece, si discuterà del ricorso presentato da un cittadino originario di Vibo Valentia, Vincenzino Salimbeni.
Ricorso che, lo ricordiamo, nasce dall’incostituzionalità del doppio incarico deputato regionale – amministratore di una città con più di 20 mila abitanti sancita dalla Consulta e per la quale già due assessori comunali si sono dimessi, Giovanni Ardizzone e Fortunato Romano. Buzzanca, invece, si fa forte dello scudo della “leggina” paracadute dell’Ars, che gli consente di aspettare i tre gradi di giudizio, ma che anch’essa, forse già all’inizio del prossimo anno, finirà sotto la scure della Corte costituzionale. Salimbeni, attraverso Catalioto, chiede la decadenza di Buzzanca da sindaco, non avendo egli optato per una delle due cariche entro i tempi indicati nel ricorso stesso. Tempi che peraltro i legali di Buzzanca, tra cui Marcello Scurria, affermano di riconoscere.
Va ricordato pure che un’altra cittadina, tale Giulia Pisanelli, si è invece costituita “ad opponendum”, cioè di fatto a sostegno di Buzzanca, attraverso un legale, Bonaventura Candido, che tra l’altro Buzzanca conosce bene, avendolo nominato membro del collegio di difesa del Comune.
