Mineo (Pdl Sicilia) della commissione trasporti dell’Ars: «Buzzanca individui una soluzione indolore per tutti». Il comitato Pendolari siciliani: «L’ecopass danneggia non solo gli autotrasportatori, ma tutti i siciliani»
Non si torna indietro, questo è certo. Giuseppe Buzzanca non abolirà di certo quello che lui stesso ha definito un “provvedimento epocale”. L’ecopass, istituito con ordinanza commissariale firmata dal sindaco il 5 marzo scorso ed entrato in vigore il 1. giugno, non si tocca, questo il ritornello, anche se lo stesso Buzzanca si è detto disponibile a ritoccare tariffe e orari. Ma le critiche al provvedimento continuano ad arrivare, e non poteva essere altrimenti, anche se sia il sindaco che i suoi collaboratori le avevano certamente messe in conto. Ieri ha parlato il deputato del Pdl Sicilia (corrente del Pdl “avversa” a quella lealista di cui fa parte Buzzanca, è bene ricordarlo), componente della commissione Trasporti dell’Ars, al termine di un incontro con una delegazione di autrasportatori: «Vessare gli autotrasportatori siciliani con ulteriori balzelli – ha dichiarato – significa mettere in ginocchio un settore strategico per l’economia dell’intera Isola. Per questo, pur comprendendo le necessità di cassa del comune di Messina, chiediamo al sindaco Buzzanca di aprire un tavolo di trattative sull’ecopass e di individuare una soluzione indolore per tutti».
In realtà un tavolo di trattative Buzzanca lo ha già aperto (due giorni fa ha ricevuto gli autotrasportatori) e, almeno nelle dichiarazioni, l’ecopass non risponde ad una «necessità di cassa» ma ha l’obiettivo di disincentivare il passaggio dei tir dal centro nelle ore diurne. «Non è possibile – ha aggiunto ancora Mineo – infierire ancora contro un settore già in crisi, anche perché gli effetti negativi si ripercuoterebbero a cascata su tutti i settori dell’economia siciliana. In particolare sull’intera struttura produttiva agricola. Vorrei ricordare che i nostri prodotti arrivano sui mercati nazionali ed esteri grazie agli autotrasportatori e indebolirli sarebbe un autogol per tutto il sistema imprenditoriale». Mineo ha quindi sollecitato la commissione Trasporti ad affrontare con urgenza le questioni legate al sostegno del settore: dal caro gasolio, al credito agevolato, agli sgravi fiscali, al mancato decollo del porto di Tremestieri.
Sull’argomento è tornato a dire la sua, ieri, il comitato Pendolari siciliani, con il coordinatore Giosuè Malaponti: «Non è possibile che per una pessima e disattenta politica regionale e nazionale sulla mobilità siano sempre a farne le spese i siciliani. Non condivido la strategia di mediazione dell’assessore regionale ai Trasporti Gentile e le prese di posizione del sindaco di Messina Buzzanca, che a tutti i costi deve fare cassa sulla pelle dei siciliani». Gentile aveva dichiarato l’intenzione di «mantenere costante il nostro impegno affinché un provvedimento concordato e concertato tra tutte le parti in causa garantisca una soluzione alla questione legata all’introduzione dell’ecopass di Messina in riferimento al transito dei mezzi pesanti» affermando di assegnare alla categoria dei trasporti in Sicilia un «ordine prioritario nell’agenda delle politiche di sostegno».
Ma secondo Malaponti i fatti dicono altro. «L’istituzione dell’ecopass – dichiara – non danneggia solamente la categoria degli autotrasportatori siciliani, ma danneggia tutti i residenti in Sicilia, che si vedono costretti a versare al Comune di Messina l’ulteriore balzello di un euro e cinquanta per raggiungere il continente Italia. La mancata attuazione della continuità territoriale non è certamente colpa dei siciliani ma di tutta la classe politica regionale. La soluzione Ecopass più equa per la città di Messina, secondo me, doveva essere quella di far pagare tutti i non residenti nella Regione Sicilia, sgravando così i siciliani da ulteriori tangenti e dalla penalizzazione di un servizio di trasporto pubblico sempre più inefficiente ed inefficace, che ci vede sempre allontanare dal continente Italia».
