L’emergenza frane e i disservizi di Anas e Cas, cinque mesi dopo il Ministero risponde al consiglio comunale

L’emergenza frane e i disservizi di Anas e Cas, cinque mesi dopo il Ministero risponde al consiglio comunale

L’emergenza frane e i disservizi di Anas e Cas, cinque mesi dopo il Ministero risponde al consiglio comunale

mercoledì 17 Marzo 2010 - 14:48

Il direttore generale per le infrastrutture stradali: «Abbiamo chiesto all’Anas una relazione sulla gestione commissariale del Cas, al fine di procedere all’adozione dei necessari provvedimenti». Il 7 ottobre il Consiglio aveva inviato a Roma una dura nota sui ritardi negli interventi

I tempi della burocrazia, si sa, sono lenti, molto lenti. Ma con un po’ di pazienza, tutto si ottiene. Così può anche capitare che ad una nota inviata dal presidente del consiglio comunale di Messina, Pippo Previti, addirittura il 7 ottobre scorso, a sei giorni, dunque, dalla tragica alluvione che ha fatto 37 vittime, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti risponda solo oggi. A cinque mesi di distanza. Colpa di un piccione viaggiatore che nel tragitto ha fatto qualche sosta di troppo? Può darsi, ma tant’è. L’importanza della risposta sta nei contenuti della lettera inviata dal direttore generale per le Infrastrutture stradali del Ministero, la dott.ssa Barbara Marinali. Va ricordato che la nota di Previti era stata particolarmente dura in quanto sottolineava «il ritardo con cui, in particolar modo l’Anas e il Cas (Consorzio autostrade siciliane), avrebbero dovuto attivarsi senza ulteriori indugi per mettere in sicurezza le strade di loro pertinenza, creando ulteriori vie di fuga (vedi svincolo di Alì e Giampilieri Marina)». Il giorno prima il Consiglio aveva anche approvato un ordine del giorno, nel quale si evidenziavano «i ritardi con cui chi aveva la competenza e le risorse è intervenuto, in particolar modo a Giampilieri Superiore, considerato che già nell’ottobre 2007 la stessa era stata coinvolta in gravi fenomeni franosi».

La risposta giunta da Roma da un lato ammette, seppur tra le righe, quei ritardi, e dall’altro conferma che un ente in particolare, il Cas, è sotto la lente d’ingrandimento del Ministero, con presagi tutt’altro che rosei per il già malmesso Consorzio (commissariato). «Relativamente alla rete stradale nazionale, di competenza dell’Anas – si legge nel documento inviato dalla dott.ssa Marinali – a seguito di una recente richiesta di pari argomento, inoltrata alla direzione regionale Anas per la Sicilia, è pervenuta una nota nella quale sono riportati nel dettaglio gli interventi effettuati per il ripristino dei danni conseguenti ad eventi alluvionali verificatisi nel passato. Per quanto riguarda la più recente alluvione del 2009, risultano già attivati ulteriori due interventi alla data del 17 novembre scorso. Sarà nostra cura fornire ulteriori dettagli circa gli ultimi appalti, non appena ricevuti dall’Anas, cui è stata inoltrata specifica richiesta di aggiornamento».

Quindi i mal di pancia sul fronte Cas: «Relativamente alla Rete autostradale affidata in concessione – scrive il funzionario del Ministero – il ritardo rilevato dai consiglieri provinciali e dal presidente del consiglio comunale di Messina, è oggetto di attento monitoraggio da parte del Ministero, che, in occasione degli adeguamenti annuali delle tariffe autostradali, non ha riconosciuto alcun adeguamento tariffario per l’anno 2010 al Cas. E’ proprio di questi ultimi giorni una nostra nota, inviata all’Anas – Ivca, che vigila sul concessionario, di richiesta di una relazione circa l’andamento della gestione commissariale del Consorzio al fine di procedere all’adozione dei necessari provvedimenti. Ciò non di meno, a seguito della più recente frana verificatasi sulla S.S. 113 il 24 gennaio scorso e al fine di aderire alle istanze del prefetto di Messina e dei sindaci dei 19 Comuni interessati dall’evento franoso – conclude la Marinali – è stata fatta richiesta al Cas affinché provvedesse ad esentare dal pedaggio gli abitanti dei territori disastrati, nel tratto Brolo – Capo d’Orlando e Caprileone – Capo d’Orlando».

(foto Sturiale)

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