Fit Cisl, Enzo Testa confermato segretario generale

Fit Cisl, Enzo Testa confermato segretario generale

Redazione

Fit Cisl, Enzo Testa confermato segretario generale

martedì 03 Febbraio 2009 - 16:26

Il congresso oggi all’auditorium dell’Atm. «L’area dello Stretto recuperi la sua centralità nei trasporti»

Vincenzo Testa è stato confermato segretario generale della Fit di Messina, al termine del congresso della Federazione Trasporti della Cisl che si è svolto oggi presso l’Auditorium dell’Atm. In segreteria entrano Michele Barresi, Ottavia Perrone, Domenico De Domenico e Francesco Arcerito (nella foto insieme a Testa).

Congresso molto partecipato con la presenza del segretario nazionale della Fit Beniamino Leone, l’assessore comunale alla Mobilità urbana Melino Capone, la dott.ssa Longo dell’Autorità Portuale, il responsabile della Navigazione di Bluvia ing. Bordieri, il direttore generale dell’Atm Claudio Conte, il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e il segretario regionale della Fit Cisl Amedeo Benigno, che ha concluso i lavori.

«Siamo in un luogo simbolo – ha esordito Genovese – la Cisl dà grande valenza a questo settore. Dall’organizzazione dei trasporti passa lo sviluppo del territorio. Assistiamo a bellissimi progetti per gli enormi flussi di trasporto, per il piano dell’Atm. Ma il problema è che spesso restano sulla carta, perché c’è chi fa in modo che non si realizzino. E’ fondamentale mantenere l’Atm come unica azienda pubblica. Salvare l’Atm significa salvare e dare lavoro a 682 famiglie. E’ un interesse comune, è una responsabilità di tutti».

Molto articolata la relazione del segretario generale della Fit Cisl di Messina, Enzo Testa che ha sottolineato come «negli ultimi 5 anni solamente il 16% delle somme che lo Stato ha destinato alle ferrovie sono state spese da Napoli in giù e di questi solamente l’ 1,2% in Sicilia. Oggi – ha continuato – Freccia Rossa copre in tre ore e mezzo i 632 km di distanza che separano Roma e Milano, mentre la Freccia del Sud impiega ben 23 ore per percorrere i 1600 km che separano Agrigento da Milano, per non parlare poi della ormai famosa cosiddetta Freccia Rotta, che nei giorni scorsi che ha impiegato cinque ore e mezzo per coprire i 243 km di distanza tra Catania e Palermo, oppure delle quattro ore che si impiegano per raggiungere Palermo partendo da Messina».

«Nello Stretto di Messina – ha proseguito Testa – da oltre 20 anni non si è più provveduto ad alcun tipo di investimento, né per l’ammodernamento delle strutture e del naviglio, né per il mantenimento di quelle esistenti, subordinando il tutto alla costruzione del Ponte sullo Stretto, con il risultato, oggi sotto gli occhi di tutti, di un sistema di attraversamento collassato, le cui disfunzioni riempiono quasi giornalmente le pagine della cronaca regionale e nazionale. La posizione della Cisl sul Ponte è stata e rimane quella di non costruire un manufatto a se stante, ma una grande infrastruttura collegata sinergicamente con un moderno sistema ferroviario – autostradale che, non bypassando la città di Messina, potesse raccordare quest’ultima in maniera sinergica con Palermo e Siracusa».

Testa ha parlato anche della metroferrovia Giampilieri–Messina («se opportunamente collegato con tram e bus urbani, questo servizio potrà sicuramente dare un grosso apporto per il decongestionamento del traffico della zona sud della città»), dell’ampliamento dell’approfo di Tremestieri («occorre far partire al più presto i lavori, per spostare su quel sito tutto il trasporto gommato leggero e pesante, per liberare definitivamente la città dalla servitù dell’attraversamento»). A questo proposito Testa ha tirato le orecchie all’amministrazione Buzzanca, alla sua «mancanza di coraggio dimostrata circa la chiusura della Rada di San Francesco, alla scadenza naturale dell’attuale contratto di occupazione provvisorio».

Poi c’è la zona falcata («va recuperata e salvaguardata, anche in considerazione del fatto che l’Autorità Portuale, all’interno della Falce prevede anche la costruzione di una moderna Torre multifunzionale»), e infine l’Atm. «Le responsabilità dell’attuale sfascio – ha affermato – hanno radici lontane e sono figlie di una gestione clientelare che i vari governi di destra e di sinistra, che si sono succeduti in questa città negli ultimi 30 anni, hanno esercitato attraverso dirigenti e consigli di amministrazione, facendo diventare l’Atm quella che è oggi , un carrozzone della politica che non riesce più a muoversi, senza idee, e paralizzata dalle sue stesse contraddizioni interne, un sistema la cui fine è stata sancita anche dai 13 giorni di sciopero e occupazione che i lavoratori hanno effettuato nel novembre scorso. Auspichiamo che l’azionista abbia recepito e fatto suo il progetto di salvataggio da noi proposto. L’Atm deve diventare cabina di regia di tutto il sistema urbano della mobilità cittadina, facendo sinergia con altri vettori (Metroferrovia, Trenitalia, Metropolitana del Mare) per attivare un sistema moderno di trasporto pubblico urbano».

«Messina – ha affermato il segretario nazionale della Fit Leone – è un punto importante per la cultura mondiale, crocevia delle culture, al centro del Mediterraneo. Tutti – conclude citando Kennedy – si chiedono il perché delle innovazioni e io mi chiedo, perché no? Noi dobbiamo avere fiducia per andare avanti, senza paura delle innovazioni ma gestendole e governandole».

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