Maggioranza divisa sull'ufficio di presidenza. Ieri Santalco (Udc) ha lasciato il suo posto in consiglio a Caliò

Presieduto dal consigliere che ha ottenuto più voti, Benedetto Vaccarino del Pd, si è appena insediato il nuovo consiglio comunale. I quarantacinque eletti hanno prestato giuramento e si apprestano ai primi lavori d’aula, e qui i primi nodi verranno al pettine quando si andrà a votare l’ufficio di presidenza, sul quale alcuni esponenti del Pdl hanno già lasciato intendere “fuochi incrociati-.

Ieri pomeriggio anche Carmelo Santalco, segretario cittadino dell’Udc, si è dimesso dalla carica di consigliere ed è stato rinominato assessore dal sindaco. Il suo posto in consiglio è stato preso da Tanino Caliò. Prima dell’insediamento, un gruppo di lavoratori di Feluca ha manifestato il suo dissenso con alcuni striscioni, ricordando come da cinque mesi non percepiscano lo stipendio.

E proprio da Feluca e dalla sua situazione parte il sindaco Giuseppe Buzzanca nel suo messaggio di saluto al consiglio. «Faccio mio il loro dramma – afferma – e con gli assessori ci faremo carico della risoluzione di questo problema». Dunque Buzzanca riprende quanto detto anche da Vaccarino e parla di «entusiasmo e collaborazione», prima di passare in carrellata alcune delle problematiche più attuali, dal Messina calcio («non abbiamo apprezzato il gesto dei Franza, stiamo lavorando al Lodo Petrucci ma ci sono grandi difficoltà, temo una cancellazione») alle partecipate («sono state oggetto in passato di speculazioni che non esisteranno più»), dai rifiuti («Messina ha bisogno di una discarica in città») alla questione “fannulloni- («rispetto per chi lavora, rigore per chi non lavora»). «Non ci faremo sottomettere da chi, a Palermo e a Roma, pensa di colonizzare Messina», prosegue Buzzanca, che lancia un ultimo appello al consiglio comunale: «Ci saranno sicuramente divisioni su molti temi, ma non dovrà e potrà esserci sulle grandi opportunità per queste città».

(foto Dino Sturiale)