I -Lavoratori messinesi uniti- si appellano al consiglio comunale: si va verso una seduta aperta

I -Lavoratori messinesi uniti- si appellano al consiglio comunale: si va verso una seduta aperta

Redazione

I -Lavoratori messinesi uniti- si appellano al consiglio comunale: si va verso una seduta aperta

mercoledì 30 Luglio 2008 - 11:14

Le vertenze occupazionali di Rfi, Atm, Pastificio -Puglisi-, -Etnafood-, camiceria -Castello-, -Tremedia-, insegnanti di sostegno, Ato3, sono confluite in un comunicato unitario. Manca la -Molini Gazzi-

I molti filoni della protesta per l’emergenza occupazionale messinese si sono riuniti in una rivendicazione unica. Un documento che raccoglie la protesta delle centinaia di lavoratori senza stipendio da mesi, e a rischio licenziamento, è stato distribuito stamattina in Municipio. Decine di persone, inoltre, hanno preso posto nello spazio riservato al pubblico, pronte a farsi sentire durante la seduta del Consiglio comunale.

Poco dopo l’apertura dei lavori, intorno alle 11,00, poco dopo l’intervento di Giuseppe Trischitta (Pdl) sul Messina calcio, il pubblico è scattato in piedi e ha cominciato a fischiare e urlare. Tra i contestatori anche Mariano Massaro, segretario regionale dell’OrSA navigazione, che ha battibeccato con lo stesso Trischitta (che è arrivato a chiederne l’identificazione alla Polizia municipale).

Nel documento unitario, nel quale, però, non figura la -Molini Gazzi- (mentre appare il Pastificio -Puglisi-), i lavoratori denunciano «l’orecchio sordo» delle istituzioni riguardo alle vertenze che li vedono sfortunati protagonisti. In particolare, il documento si sofferma sui marittimi dell’Rfi, sull’Atm e sull’-Etna Food- (Mc Donald’s). Ne è stata data anche lettura pubblica, da parte del presidente del Consiglio Pippo Previti, dopo che alcuni rappresentanti dei lavoratori presenti lo avevano firmato.

In seguito è stato aperto un dibattito dal quale è venuta fuori l’intenzione di buona parte del Consiglio di convocare una seduta aperta per affrontare questi temi e di interessare la Procura per quanto rivelato nel documento. In particolare questa proposta è giunta dal consigliere Pdl Giuseppe Melazzo e sostenuta dal capogruppo del Pd Marcello Greco, secondo il quale «emergono fatti che se confermati costituiscono ipotesi di reato». Anche secondo Salvatore Ticonosco è bene interessare la magistratura ma anche la polizia annonaria per quanto denunciato a proposito del Mc Donald dai lavoratori dell’Etna Food («un’azienda che in nome del profitto fornisce un servizio ai limiti delle condizioni minime di igiene»).

Sono Giorgio Caprì (Francantonio per Messina), Sebastiano Tamà (Mpa) ma anche lo stesso presidente Previti a rilanciare l’idea di un’adunanza aperta, anche se su questo punto non è concorde Nino Carreri di Risorgimento Messinese, il quale ricorda che «ci sono già state sedute aperte dove qualche deputato ha detto di coprirsi di vergogna salvo poi non risolvere nulla. Ci sono impegni sottoscritti per quanto riguarda Rfi, li si rispetti. E sul documento annuncio che anch’io aderisco con la mia firma e il mio documento». Trischitta lancia alcune proposte: «L’Atm venga data a un manager di livello nazionale, non si nomini un nuovo Cda, mentre per quanto riguarda le aziende private, le si trasferisca nelle zone che rientrano nel piano di fiscalità di vantaggio che questa amministrazione sta predisponendo». Anche Pippo Capurro, capogruppo del Pdl, dice la sua: «Bisogna reindustrializzare Messina. E poi, cosa fa l’ispettorato del lavoro? Dov’è il controllo? Si fa solo passerella, e il sindacato non è più -forte- come un tempo». Chi è d’accordo sulla seduta aperta, ma a patto «che ci siano il sindaco e l’assessore al lavoro» è Gaetano Gennaro del Pd – Democratici per Messina, che ritiene l’argomento «di priorità assoluta» e che «se l’imprenditoria fino a oggi è stata carente, la classe politica è stata cieca», quella classe politica, incalza Tani Isaja del Pd, che «ha amministrato questa città per gran parte di questi ultimi quindici anni».

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