Lettera del Wwf Italia a Prodi e a Di Pietro sul mancato scioglimento della Stretto di Messina S.p.a.

Lettera del Wwf Italia a Prodi e a Di Pietro sul mancato scioglimento della Stretto di Messina S.p.a.

Redazione

Lettera del Wwf Italia a Prodi e a Di Pietro sul mancato scioglimento della Stretto di Messina S.p.a.

sabato 27 Ottobre 2007 - 13:54

“Onorevole Presidente, mai avremmo pensato di dover scrivere sull’argomento del ponte sullo Stretto di Messina al Presidente del Consiglio di un Governo che è stata formato sulla base di un programma che recita:“(…) riteniamo inutile e velleitario il progetto del Ponte sullo Stretto: per il suo rilevantissimo costo, che annullerebbe la possibilità di altre opere e per il suo impatto economico assai limitato, per la Sicilia e per la Calabria, rispetto al potenziamento dell’accessibilità marittima e aerea–

Comincia così la lettera che il Wwf Italia ha mandato a Prodi, a Di Pietro, e ai ministri Padoa Schioppa, Bianchi e Pecoraro Scanio, sulla vicenda del mancato scioglimento della società Stretto di Messina S.p.a. Un documento in cui si ripercorrono le vicende legate alla costruzione del Ponte e all’iter che ha visto la nascita della Stretto di Messina Spa fino al voto di venerdì al Senato che ha visto bocciare l’emendamento per la soppressione della società per azioni.

Proprio su quest’ultimo colpo a sorpresa il Wwf scrive:

“…il voto sull’emendamento al Dl 159/2007, connesso alla Legge Finanziaria 2008, che proponeva lo scioglimento della Stretto di Messina (SdM) SpA e dei rapporti negoziali, approvato dalla maggioranza in Commissione parlamentare bilancio e bocciato in Aula al Senato con i voti determinanti di esponenti della maggioranza ci obbliga a segnalarle che oltre al danno politico, il Governo in carica si troverà ad avere a che fare, più prosaicamente, con un danno erariale per i motivi esattamente opposti a quelli espressi dal Ministro delle infrastrutture in carica-.

Nella missiva viene criticato il comportamento del ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro e si analizzano i possibili scenari che si aprono dopo la bocciatura del Senato e il conseguente comportamento tenuto dalla maggioranza.

“Non possiamo credere – sostengono gli ambientalisti del WWF – che ci sia qualcuno nella maggioranza parlamentare e nel Governo che pensi di poter non affrontare l’argomento in tutta la XV legislatura consegnandolo in eredità ad una nuova coalizione, che, magari, abbia come obiettivo proprio la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e il mantenimento dell’attuale assetto della SdM SpA quale società costituita all’uopo-. E proseguono “società che in 36 anni ha speso centinaia di milioni di euro e che ha visto triplicare, proprio negli ultimi tempi, pur in assenza del manufatto che ha lo scopo di realizzare, i propri dipendenti (passati da 36 a 102 unità nel 2006, con una spesa complessiva negli ultimi 5 anni attorno ai 29 milioni di euro) e dilagare le consulenze (più di 21 milioni di euro nel quinquennio, 5,7 milioni nel solo 2005)-.

Alla fine della lettera il Wwf invita il governo a procedere “con proprio provvedimento alla soppressione della Stretto di Messina SpA- e a chiedere “al ministro delle infrastrutture di chiarire in CIPE qual è il percorso da questi individuato al fine di limitare il contenzioso e di addivenire al più presto alla risoluzione del contratto tra SdM SpA e l’ATI capeggiata da Impregilo-.

nella sezione download il testo integrale della lettera

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