Lombardo quater: presentati Giosué Marino e Andrea Piraino

Lombardo quater: presentati Giosué Marino e Andrea Piraino

Lombardo quater: presentati Giosué Marino e Andrea Piraino

mercoledì 22 Settembre 2010 - 11:29

L'ex Prefetto di Messina, secondo esponente della Provincia in giunta: -Tra le priorità riforma della burocrazia-. Nell'Udc aria ancora tesa, Saverio Romano si dimette da segretario regionale, D'Alia per la successione. Toni aspri nel corso del dibattito in aula: seduta rinviata a martedì prossimo

E’ ripreso questa mattina il dibattito all’Ars sulla costituzione del quarto governo Lombardo. Il presidente della Regione siciliana ha presentato alla stampa due dei nuovi assessori della giunta di governo: Giosue’ Marino e Andrea Piraino. Lombardo, riferisce una nota della Regione, ha spiegato che per altri due assessori designati, i dirigenti generali Gian Maria Sparma e Letizia Di Liberti, gli uffici della presidenza della Regione stanno compiendo delle verifiche tecnico giuridiche per definirne la posizione. Pare infatti che sui due potrebbe abbattersi il giudizio di incompatibilità tra la carica di assessore e quello di dirigente regionale. Martedi’ prossimo, 28 settembre, in Assemblea regionale, il presidente Lombardo a conclusione del dibattito parlamentare, rendera’ note le deleghe dei 12 assessori. Verso la riconferma in giunta gli assessori Massimo Russo, Caterina Chinnici, Marco Venturi, Gaetano Armao, Mario Centorrino e Pier Carmelo Russo. Per loro anche le deleghe dovrebbero essere riconfermate, eccezion fatta per Gaetano Armao che dai Beni Culturali potrebbe passare al Bilancio. Secondo quanto riferito ieri da Leanza, anche Nino Strano potrebbe essere riconfermato nonotante il veto posto dal Pd. Sarebbe risulta fondamentale la mediazione di Gianfranco Fini. E nel Nuovo esecutivo dovrebbe esserci anche spazio per l’ex prefetto Giovanni Finazzo.

-Ho accettato di buon grado la possibilita’ di entrare in giunta per dare un contributo a un processo che sembra interessante. Ho accettato nello spirito di continuita’ rispetto a quello che ho sempre fatto, nella mia precedente esperienza di prefetto, ruolo che in Sicilia ho ricoperto in diverse province. E’ una realta’ che conosco bene e conosco i problemi del territorio-. Lo ha detto l’ex prefetto di Messina, nativo di Furci, e commissario nazionale antiracket Giosue’ Marino, al termine della presentazione da parte del presidente della Regione siciliana della nuova giunta. -Con una funzione diversa, ma analogo senso di partecipazione, il mio proposito e’ di dare un contributo alla risoluzione dei problemi, sempre nella affermazione dei principi di legalita’ e trasparenza. Tra le priorita’ credo che si debba percorre – afferma – la strada di una riforma della burocrazia, che sia piu’ agile e libera da qualunque condizionamento. Non penso alla politica, sono soltanto un tecnico e in qualita’ di tecnico intendo sostenere il mio impegno-.

La seduta infuocata odierna all’Assemblea regionale siciliana è continuata ad essere infuocata. Dopo un durissimo intervento dell’Udc Pippo Gianni, che rivolto al governatore siciliano, Raffaele Lombardo, ha detto: -Lei ha distrutto tutti i partiti, i riferimenti per arginare il caos in cui sguazza bene-, il presidente della Regione ha preso la parola per replicare: ”Il regolamento prevede che si possa insultare il presidente?”. Parole che hanno ulteriormente infiammato Sala d’Ercole, con i parlamentari del PdL e di una parte dell’Udc che non hanno esitato a rispondere a tono al governatore. La seduta, dopo gli interventi di alcuni parlamentari e’ stata aggiornata a martedi’ prossimo, alle 16.

Intanto resta tesa l’atmosfera in casa Udc, ormai spaccata tra la squadra siciliana e l’area Casini-Cesa. Saverio Romano ha rassegnato le dimissioni da segretario regionale siciliano e prospetta la sua uscita dal partito, ma non subito. -Casini – ha dichiarato – mi vuole spingere fuori dal partito il più presto possibile. Io gli dico che deve pazientare. Non mi faccio intimidire. Non sono pronto a lasciare il partito e spero che non mi caccino anche se sono stato delegittimato nella mia terra dove si è dato vita a un governo del ribaltone. Quindi proseguo la battaglia nel mio partito, che è una battaglia di democrazia. Se dovessero sfrattarmi avrei davanti a me tre possibilità: o prendere casa in prestito da amici, ma non lo farò, o andare sotto un ponte, ma rischierei di prendere un raffreddore, o costruirmi una capanna ma questo è un tema per il dopo-. Per la successione del deputato si fa il nome di Gianpiero D’Alia. (E.Rigano)

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