Lotta intestina nell'Mpa: presentato ricorso per la decadenza di Romano dall'Ars

Lotta intestina nell’Mpa: presentato ricorso per la decadenza di Romano dall’Ars

Lotta intestina nell’Mpa: presentato ricorso per la decadenza di Romano dall’Ars

mercoledì 25 Febbraio 2009 - 14:39

Lo ha presentato Santino Catalano, primo dei non eletti con circa 5mila voti, consigliere comunale di Milazzo: «Non si è dimesso dalle cariche che ricopriva, violata la par condicio». L'udienza l'8 maggio

A pochi giorni dal congresso nazionale, scoppia una piccola grana all’interno dell’Mpa. Il consigliere comunale di Milazzo Santino Catalano, primo dei non eletti alle elezioni regionali del 13 e 14 aprile scorso con poco più di 5mila voti, ha presentato ricorso per ottenere la decadenza di Fortunato Romano (nella foto), che è anche assessore alla Protezione civile del Comune di Messina, da deputato all’Ars. Catalano si è rivolto alla Regione, all’Ars stessa e alla Procura di Palermo per ottenere la dichiarazione della sussistenza di causa di ineleggibilità e, in subordine, di causa di incompatibilità.

L’esponente milazzese dell’Mpa contesta, nel dettaglio, le mancate dimissioni di Romano dalle cariche di presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl), presidente del Cda dell’Ente di Formazione Addestramento Lavoratori (Efal) e da consigliere dell’Efal di Messina. Tutti enti e associazioni che, secondo Catalano, vanno considerati enti dipendenti della Regione e sottoposti alla tutela e alla vigilanza della Regione stessa, avendo ricevuto negli anni finanziamenti continuativi dal governo regionale per diversi milioni di euro.

«Mi dispiace – afferma Catalano – aver dovuto ricorrere ai tribunali per difendere la scelta degli oltre cinquemila elettori che spontaneamente e liberamente hanno riposto nella mia persona le loro speranza e la loro fiducia. Non si può costantemente violare la par condicio tra i candidati che concorrono democraticamente a ricoprire ruoli importanti, quale la carica di deputato regionale, che non consentono condizionamenti di sorta scaturenti dalla difesa o accrescimento di alcun tipo di lobby pur se finanziate dalla Regione. E’ facile vincere una competizione elettorale utilizzando il ruolo ricoperto nell’ambito di enti che negli ultimi dieci anni sono stati finanziati continuamente dalla Regione Siciliana per oltre venti miliardi delle vecchie lire».

«Le normative poste a tutela dei candidati – conclude Catalano – prevedono che nessuno debba approfittare del ruolo ricoperto in enti che vivono di denaro pubblico per condizionare l’elettorato. A tal proposito il signor Fortunato Romano doveva dimettersi immediatamente dalle cariche ricoperte nell’Efal e nell’Mcl, evitando di approfittare in campagna elettorale del ruolo ricoperto e finanziato con le imposte degli elettori siciliani. Ritengo che nell’udienza già fissata per giorno 8 maggio le mie lagnanze troveranno riscontro anche negli organi giudicanti e così potrò legittimamente rappresentare anch’io la provincia di Messina all’Ars».

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