Messina cerca aiuto, oggi tocca ai deputati regionali. E i consiglieri comunali protestano: «Non siamo uno stipendificio»

Messina cerca aiuto, oggi tocca ai deputati regionali. E i consiglieri comunali protestano: «Non siamo uno stipendificio»

Redazione

Messina cerca aiuto, oggi tocca ai deputati regionali. E i consiglieri comunali protestano: «Non siamo uno stipendificio»

venerdì 17 Ottobre 2008 - 07:20

I parlamentari dell'Ars incontreranno il sindaco Buzzanca. I consiglieri consegneranno un documento di protesta contro il disegno di legge sul “contenimento della spesa pubblica-

Dopo i parlamentari nazionali, oggi tocca ai deputati regionali rispondere all’appello lanciato dal sindaco Giuseppe Buzzanca, il quale ha chiamato a raccolta i rappresentanti messinesi di Roma e Palermo per concordare le richieste d’aiuto da avanzare per “salvare- Messina. Oggi Buzzanca illustrerà una sua iniziativa legislativa che servirà a ribadire all’Assemblea regionale il problema della centralità di Messina, con un occhio di riguardo sul secolare problema del risanamento.

Ma la venuta a messina dei parlamentari regionali darà modo anche ai consiglieri comunali di esternare il loro disagio sul disegno di legge sul contenimento della spesa pubblica, che sostanzialmente “taglia- le indennità dei consiglieri, ritenuti uno “stipendificio-, non intaccando le altre cariche istituzionali. Per questo gli “eletti dal popolo- di Palazzo Zanca consegneranno oggi ai deputati un documento, elaborato e sottoscritto ieri in sede di conferenza dei capigruppo. Lo riportiamo integralmente:

«I sottoscritti Consiglieri Comunali, valutato il Disegno di Legge “Composizione delle giunte. Status degli amministratori locali e misure di contenimento della spesa pubblica. Disposizioni varie-, presentato dall’Assessore Regionale On.le Dott. Francesco Scoma ed esitato dalla Giunta di Governo, pur condividendo il principio di contenimento della “Spesa Pubblica-, soprattutto in una fase critica dell’economia italiana, sollevano tuttavia una forte contestazione all’impianto del Disegno di Legge “de quo-, perché tende a comprimere l’azione qualificata degli Organismi Elettivi che operano nel sistema degli Enti Locali.

Le Istituzioni elettive, in particolar modo il Consiglio Comunale, “Governo del popolo-, “organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo-, prima frontiera del contatto con il cittadino, non possono e non devono essere considerate superflue – e giammai stipendifici – né dalla Regione né dallo Stato. Si respinge, pertanto, il concetto in base al quale chi ricopre cariche elettive, che non siano Regionali o Statali, sia considerato un parassita che vive alle spalle delle Istituzioni. A tal proposito è opportuno evidenziare che i sottoscritti, si ribadisce, pur condividendo il principio a cui dovrebbe essere ispirato il disegno di legge in questione, ritengono incomprensibile il modus agendi dei rappresentanti regionali, i quali predicano bene e razzolano male, atteso che i maggiori sprechi a cui bisognerebbe porre un deciso freno scaturiscono proprio dalle Istituzioni Regionali; ciò detto, è bene evidenziare che l’assessore proponente se per un verso tenta di adeguare la normativa regionale a quella nazionale, con l’intento di osservare i principi di contenimento della spesa di cui alla legge finanziaria 244/2007, per altro verso va molto oltre, infatti il citato testo non solo interviene operando un drastica e alquanto opinabile riduzione del compenso dei consiglieri provinciali comunali e circoscrizionali, ma, addirittura, limita notevolmente l’azione politica dei singoli consiglieri, non garantendo più agli stessi di godere dei giusti e necessari permessi per lo svolgimento del proprio mandato.

Tale dettato, peraltro, è palesemente lesivo dei principi costituzionali vigenti in materia. Chi, eletto direttamente dal popolo per rappresentare la comunità locale, si pone al servizio delle Istituzioni, deve avere il tempo necessario di poter svolgere coscienziosamente con dignità e serenità il proprio mandato anche in linea ai principi Costituzionali. Quindi una cosa è fare una riflessione sulla funzionalità di tali Organismi, un’altra cosa è abbattere indiscriminatamente tutto ciò che si è creato. In particolar modo va evidenziato che utilizzando il principio del contenimento della spesa pubblica questo Disegno di Legge, vuole mortificare la funzione degli Organismi Elettivi di gestione degli Enti Locali, per ridurli a meri spettatori di decisioni, indirizzi politici e gestionali maturati nelle sedi che “contano-. Bisogna che si tenga conto che i Consiglieri Comunali sono cariche elettive il cui mandato va eseguito con dedizione e competenza. L’opera meritoria di riduzione degli sprechi non và, certamente, realizzata riducendole già ridicole indennità riconosciute a chi, come noi, ricopre queste cariche elettive. E’ bene dirlo. Non sono i Comuni (le Istituzioni più vicine ai cittadini) la causa dei costi della politica in Sicilia. Noi Consiglieri Comunali di una città Metropolitana difficile come Messina, crediamo di sopportare ogni giorno una mole di lavoro almeno uguale ai componenti dell’Ars che percepiscono un reddito di quasi venti volte superiore.

Va apprezzata l’iniziativa del Governo Regionale di ridurre li sprechi del settore pubblico. Ma l’esempio deve cominciare dai Deputati alla Regione Sicilia. Noi crediamo sia necessario aggredire innanzitutto gli sprechi, i privilegi e le spese sovradimensionate, (sottogoverni inutili, incarichi e consulenze, partecipazioni che non riescono ad avere una regolare attività di gestione, portaborse, diaria e rimborso spese, indennità per viaggi e trasferimenti e un bonus per spese telefoniche, noleggio di auto blu – 700 mila euro la somma impegnata per il triennio 2005-2008 etc…). Occorrerebbe limitare i finanziamenti per i Gruppi Parlamentari (rapporti di collaborazione che vanno dai 2000 ai 4500 euro etc….) e degli Assessorati Regionali, (assunzione diretta di esperti e funzionari estranei all’amministrazione – abbattimento dei contratti di diritto privato che ogni Assessore può fare per gli uffici di gabinetto), controllare ed eliminare gli sperperi della mastodontica macchina amministrativa.

I Consiglieri devono essere messi in condizione di coscienziosamente e dignitosamente esercitare il loro mandato elettorale, e non sono sostituibili. I Consiglieri comunali sono per così dire i -gregari dell’orchestra-, e devono lavorare il piu’ possibile in sintonia affinché il concerto sia armonico. Ma se i Consiglieri-gregari sono -bistrattati- o -emarginati-, e viene svilita la loro funzione rappresentativa dei cittadini, possono far steccare l’orchestra ed il suo direttore. La preoccupazione che in queste ore aleggia e che si voglia colpire la maggioranza dei rappresentanti del popolo per sottrarre dalla scure dei tagli i pochi potenti, i quali diventeranno sempre più una vera e propria Oligarchia, che mira a tenere al guinzaglio coloro i quali, con vera passione, si dedica alle problematiche della collettività. Ribadendo, quindi, la disponibilità di chi scrive ad essere propositivi e collaborativi per il raggiungimento dell’obiettivo sopra menzionato, auspichiamo, nel contempo, una seria e profonda riflessione da parte di chi, primi fra tutti dovrebbero dare il buon esempio, al fine che si possa evitare una contrapposizione tra Istituzioni Regionali e locali».

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