Ad annunciarlo in commissione Sanità, durante il dibattito sul caso Dismed, l’assessore regionale alla Sanità Russo
Messina avrà un polo d’eccellenza nel campo della cura dell’autismo. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, nel corso dell’incontro avvenuto nella Commissione Sanità dell’Ars presieduta dal messinese Giuseppe Laccoto, del Pd. Russo ha assunto l’impegno di dar vita, in tempi brevi, a una nuova struttura di altissimo livello che vedrà anche il coinvolgimento dell’Asp di Messina e del Policlinico di Messina. Una soluzione, hanno detto Laccoto e Russo, «offre ampie garanzie non soltanto ai cittadini della provincia di Messina perché la nuova struttura si configurerà come centro di eccellenza per la cura dell’autismo in tutto il territorio regionale. Sarà anche garantito il mantenimento in servizio del personale altamente specializzato che da anni opera nel settore e in particolare nei percorsi terapeutici di pazienti con disabilità psicomotorie e cognitive».
«Il dialogo tra le istituzioni e il confronto con le associazioni dei genitori dei bambini disabili – hanno aggiunto Laccoto e Russo – che proprio mercoledì scorso erano stati ricevuti dalla Commissione Sanità, ha permesso di raggiungere la migliore soluzione per il territorio della provincia». L’incontro in commissione è avvenuto nel pieno della vicenda Dismed, il centro specializzato per la riabilitazione situato a Faro Superiore che assicura l’assistenza specialistica a oltre 400 pazienti e che rischia la chiusura a seguito di una recente sentenza del Tar, il quale ha riscontrato che il centro ha operato per anni pur non avendo mai ottenuto l’accreditamento istituzionale.
L’assessore Russo, tenuto conto della peculiarità dell’assistenza ai malati di autismo e della difficile situazione che vivono le famiglie, si è impegnato a sospendere il decreto con il quale veniva bloccata l’erogazione delle prestazioni della Dismed fino al pronunciamento del Cga per evitare gravi ripercussioni nella continuità assistenziale dei circa 400 pazienti. Un problema rimandato, com’è evidente, piuttosto che risolto. Ma che trova un nuovo sbocco nell’annuncio della creazione di un polo d’eccellenza.
