Il sindaco uscente punta sulla struttura consolidata che gli ha permesso di conquistare il 37.5%. L'ex Forza Italia fa leva sull'entusiasmo e sulle nuove alleanze. Le urne decreteranno la pietanza più gradita ai cittadini
Definiti i -nastri di partenza- in vista del ballottaggio che domenica decreterà il prossimo sindaco di Milazzo. Carmelo Pino sarà posizionato a sinistra nella scheda, Lorenzo Italiano a destra. Prosegue intanto la vibrante corsa al voto, fatta di strategie e apparentamenti.
Stilati gli elenchi delle potenziali giunte (vedi correlato in basso), l’attenzione si sposta sui comizi che precederanno il nuovo ricorso alle urne (oggi toccherà ad Italiano). Il primo dato da tenere d’occhio sarà quello dell’astenzionismo. Fenomeno che potrebbe incidere molto sul risultato finale. Numericamente Italiano parte avvantaggiato dal 37,5% ottenuto al primo turno, rispetto al 29,28% di Pino. Ma bisogna considerare il numero di liste superiore a suo supporto. A distanza di qualche giorno la situazione è cambiata.
Il quadro è infatti mutato sulla sponda dell’ex sindaco di area Forza Italia, che ha ottenuto l’appoggio del Pd e dell’Mpa, formando una sorta di -ministrone politico- in pieno stile regionale (10 liste a sostegno). Dal canto suo Italiano si è invece limitato coerentemente a ribadire e rafforzare la propria alleanza con l’Udc, senza aggiungere altre -patate alla carne- (11 liste).
Alla componente ufficiale del Partito Democratico che nei giorni scorsi insieme a Rifondazione e SeL aveva dichiarato attraverso una lettera la propria decisione (vedi correlato) di correre con Pino, si sono aggiunti infatti i -Democratici Milazzesi- che fanno riferimento al consigliere provinciale Ciccio Italiano. Il Pd sarebbe rappresentato in giunta da Stefania Scolaro, già eletta in consiglio comunale ma che cederebbe il proprio posto nel civico consesso al segretario cittadino del partito, Antonio Napoli, primo dei non eletti. Ricordiamo invece che il candidato alla poltrona di sindaco Giovanni Formica ha dichiarato nei giorni scorsi la propria -neutralità-, al pari di quanto farà Idv, che ha optato per la via dell’astenzionismo.
Come detto con Pino va anche l’Mpa (mentre Raffaele Lombardo -taglia- Santo Catalano e i suoi, -LeAli- a Italiano), che al primo turno aveva deciso di correre scisso: da una parte la lista ufficiale insieme a quella rutelliana agganciata a Torre; dall’altra quelle dei -fuori-schema- Massimo D’Amore e Cateno De Luca a supporto di Pino, lì dove oggi continuano a trovarsi. E nel contenitore c’è anche posto per la lista “Per Milazzo”, che al primo turno ha sostenuto la candidatura a sindaco di Enzo Russo.
Questi dunque gli ingredienti. Italiano deve fare i conti con lo screzio politico interno alimentato dalla questione legata al mancato raggiungimento del quorum della lista PdL ufficiale, ma può fare leva su una struttura solida e consolidata, su alleati fedeli con i quali è certo di poter governare e su di un risultato di partenza migliore. Pino invece cerca di fare leva sull’entusiasmo scaturito dal primo turno e dalle nuove alleanze, che dovranno però poi essere eventualmente testate nell’attività amministriva e politica quotidiana.
Saranno i milazzesi il prossimo 13 e 14 giugno a decidere la propria -pietanza- preferita.
