La mobilità nello Stretto secondo l'ex assessore Laface (con un atto di fede sui 30 milioni per la Metropolitana del Mare dirottati sul taglio dell'Ici)

La mobilità nello Stretto secondo l’ex assessore Laface (con un atto di fede sui 30 milioni per la Metropolitana del Mare dirottati sul taglio dell’Ici)

Redazione

La mobilità nello Stretto secondo l’ex assessore Laface (con un atto di fede sui 30 milioni per la Metropolitana del Mare dirottati sul taglio dell’Ici)

mercoledì 10 Settembre 2008 - 09:54

Lunga nota del vicepresidente di Alleanza Nazionale Messina sui temi del trasporto tra le sponde. Con qualche considerazione su una città che non si sente da serie D

Due termini assolutamente complementari ed inscindibili. Così Giuseppe Laface, ex assessore provinciale alle Infrastrutture della Giunta Leonardi, intende il rapporto tra L’Area dello Stretto e la Mobilità. Il vicepresidente provinciale di Alleanza Nazionale interviene oggi, con una lunga nota, su questo e su altri temi che riguardano l’idea di sviluppo della città che sta emergendo in questi ultimi tempi.

Il primo argomento è l’attraversamento dello Stretto. Laface riassume il processo amministrativo che portò allo stanziamento, nella Finanziaria 2008 di 30 milioni di euro per la Metropolitana del Mare: «a partire dal novembre del 2006, proprio su iniziativa dell’Amministrazione provinciale, fu costituito un Tavolo interistituzionale tra i cinque Enti locali dello Stretto (le due Province ed i tre Comuni) che aveva fatto sì che si stipulasse, nella primavera del 2007, un protocollo d’intesa proprio in materia di mobilità e di trasporti nell’Area dello Stretto. I lavori e le interlocuzioni con le Regioni (per la verità mai effettivamente partecipi) ed il Ministero dei Trasporti avevano fatto sì che, con la finanziaria 2008, il Governo nazionale stanziasse un consistente finanziamento (30 milioni solo per i contratti di servizio) per la realizzazione di un sistema di collegamento veloce tra le due sponde dello Stretto. La tanto agognata Metropolitana del Mare (nel bando si prevedevano cinque navi veloci che avrebbero solcato le acque dello Stretto sin da subito su almeno tre destinazioni e, poi, su cinque) sembrava prendere forma e consistenza. Il Ministero dei Trasporti aveva avviato l’iter procedurale, che avrebbe potuto concludersi nella primavera di quest’anno, con l’affidamento dell’appalto e la stipula del contratto di servizio per tre anni».

La Finanziaria 2009, varata dal nuovo Governo Berlusconi, come è noto, ha stornato quelle somme per coprire parte del buco creato dal taglio dell’Ici. Su questo Laface commenta: «Mi fido della giustificazione fornita dal Governo: il finanziamento è stato cassato perché le somme non erano state ancora impegnate sino a luglio, perché il procedimento si era arrestato e sarebbero andate in economia.

Il problema, però, secondo il vicepresidente, è che questa vicenda per la politica messinese sta passando assolutamente inosservata. Nessun amministratore della città e della provincia ha chiesto al Governo il rispetto dell’impegno preso, seppure dal precedente Governo. «Stando così le cose – sentenzia – non ha alcun senso parlare di integrazione e/o di regione unica.»

Sugli approdi Laface spiega: «La città deve pretendere il finanziamento dell’ampliamento di Tremestieri come parte del -risarcimento- che le spetta per tanti anni di sopportazione. Al contempo, però non è pensabile – e le preoccupazioni in proposito sono a mio avviso fondate – che si possa -allontanare- ulteriormente Messina da Villa San Giovanni, nella situazione attuale».

Finché non ci sarà un sistema dedicato alle sole persone, che consenta di servire tutte le destinazioni da nord a sud della costa messinese (Papardo/Annunziata, Centro, Sud), non si può pensare di dirottare tutto il traffico a sud. E anche per le auto lo spostamento a Tremestieri sarebbe disagevole. «A meno che – immagina Laface -, l’intero sistema si ripensi, realizzando approdi diversi e più vicini a Tremestieri, sulla costa calabra.

L’ex assessore ha qualcosa da dire anche sul Waterfront, che potrebbe determinare le giuste condizioni territoriali per attrarre investitori, anche stranieri. E sull’Aeroporto del Mela, progetto tanto caro all’ex presidente Leonardi, che non può essere dedicato solo ai voli charter. Anzi sarebbe l’opportunità per la provincia di Messina per «uscire dall’isolamento in cui versa, di captare meglio i flussi turistici in corso e di svilupparne altri».

Un’ultima considerazione Laface la fa sull’immagine di Messina, in rapporto a quella di Reggio, che sembra in ascesa. E guarda caso proprio grazie ad un lungomare ritrovato e alla squadra in serie A. «Mi rendo conto di quanto lontani sono gli anni ’80 e la recente serie A – dice l’ex assessore -. Io, personalmente, non mi sento da serie D».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007