Nubi sull'Istituzione dei Servizi sociali, la relazione choc dell'ex commissario

Nubi sull’Istituzione dei Servizi sociali, la relazione choc dell’ex commissario

Redazione

Nubi sull’Istituzione dei Servizi sociali, la relazione choc dell’ex commissario

lunedì 10 Novembre 2008 - 15:31

Documento di Calarco, membro della commissione tecnica ai tempi Sinatra: pesantissime accuse nei confronti dell'ex presidente Sauta che replica: «Mi tutelerò nelle sedi competenti»

Il coperchio è stato tolto e non si sa più che fine abbia fatto, e da quella pentola bollente chiamata Istituzione dei Servizi sociali viene fuori di tutto. Ad aggiungere benzina su un fuoco già abbastanza divampante arriva in I commissione consiliare, riunitasi stamani a Palazzo Zanca, la relazione choc sulla gestione dell’Istituzione e inviata dall’ex commissario straordinario Gaspare Sinatra alla Procura generale della Corte dei Conti. Una relazione che porta la firma di Giovanni Calarco, nominato proprio da Sinatra nel gennaio scorso membro della commissione tecnica di consulenza e di gestione dell’Istituzione insieme a Giovanna Cucinotta e Salvatore Vernaci, commissario dell’Istituzione stessa.

I contenuti sono a dir poco scottanti e meritano approfondimenti, come rilevato in commissione da Antonio Fazio del Pdl che ha giustamente chiesto la convocazione per la prossima seduta di Calarco. Il quale nelle sei pagine consegnate a Sinatra non si è di certo risparmiato, lanciando siluri e ponendo le basi per un’intervento della Procura. Accertata una «ristrettezza di personale presente», Calarco parla di -dolo quasi sfiorato-, di discriminazioni tra le varie assistenti sociali, di continuo -inceppamento- nell’espletamento di pratiche, anche quelle «provenienti dall’Autorità giudiziaria», motivo per cui «si capisce quali responsabilità possono derivarne».

Ma non finisce qui. L’ex commissario parla di «assegnazione di pratiche comportanti assunzione di responsabilità ad personam a dipendenti possessori di profili professionali cui non possono essere addotte tali responsabilità», di «ritardi e dolose discriminazioni», di «gestione amministrativa del personale non improntata al rispetto del Codice comportamentale», di «totale assenza di collaborazione con il commissario tecnico insediatosi» (con riferimento in particolare a «tutti i dipendenti vicini al deposto Cda» che sarebbero addirittura giunti «all’occultamento volontario di numerosi atti amministrativi»).

La scure di Calarco si abbatte anche sull’operato del Cda uscente, quello presieduto dall’oggi consigliere comunale Elio Sauta (nella foto), il quale, è bene sottolinearlo, ha preteso lui stesso che la relazione di Calarco fosse messa agli atti della commissione. Una gestione, quella di Sauta, che l’ex commissario definisce «per nulla finalizzata all’interesse pubblico se non chiaramente illegittima ed in alcuni atti addirittura illecita», dichiarazioni pesanti che lasciano di stucco. Secondo Calarco i componenti del Cda e il direttore generale sarebbero stati spesso -esautorati-, con il contributo di «assistenti sociali compiacenti». E ancora, l’ex commissario parla di «accordi in spregio ad ogni regola di compatibilità con enti privati di formazione», di -abusi- a scopi personali dell’uso del telefonino (bollette bimestrali da 650 euro l’una) e punta il dito contro la delibera relativa alla «creazione e l’affidamento a gara del centro polifunzionale di San Filippo, per anni tre, per l’importo di € 2.340.000,00», pur non esendoci la disposizione nel bilancio vigente delle somme necessarie. Calarco denuncia anche errori nella formulazione di bilanci (non iscritte somme provenienti dall’Ausl n. 5 per circa 1,5 milioni) e «la presenza celata, non riconosciuta in atti ufficiali, dagli organi sia politici che finanziari di numerosi debiti che sembrerebbero fare carico sul bilancio dell’Ente».

Dopo aver consigliato lo scioglimento dell’Istituzione e il passaggio di tutte le competenze all’amministrazione, Calarco chiudeva la relazione (datata 22 febbraio 2008) suggerendo l’invio della stessa alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica «per le ipotesi di reato» che emergono.

Non si sbilancia nei commenti un basito Elio Sauta, che abbiamo ascoltato telefonicamente: «Mi riservo di tutelare la mia persona – afferma l’ex presidente dell’Istituzione – nelle competenti sedi amministrative e giudiziarie, e dopo aver ascoltato lo stesso Calarco nella prossima seduta della I commissione consiliare». Che si preannuncia rovente almeno quanto quella di oggi.

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