Anche per l’Ordine degli ingegneri è questa la priorità. Trovato e Montalto (Ordine architetti) in commissione: «L’opera interessa tutta l’area integrata dello Stretto, e come tale va affrontata»
Dopo i sindacati, in particolare la Cgil, anche il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Santi Trovato, indica qual è la priorità per il territorio messinese, anche e soprattutto nell’ottica del Ponte: la sicurezza. Un monito lanciato in commissione Ponte, dove ospiti erano gli ordini professionali, dunque anche il presidente dell’Ordine degli architetti Gaetano Montalto. E all’unisono Trovato e Montalto sottolineano: «Questa è un’opera che coinvolge l’intera area integrata dello Stretto, e come tale va affrontata. Dunque la prima fonte di finanziamento da trovare dovrà essere proprio quella per l’Area, come del resto sancito da un Accordo di programma quadro di qualche anno fa».
Ha le idee chiare, Trovato: «La sicurezza è l’esigenza primaria di questo territorio, pensare dunque proprio tra le opere compensative ad interventi che monitorino lo stato di dissesto delle colline sarebbe una buona strada». Il presidente dell’Ordine degli ingegneri la indica pure, la strada: «Tra o i contratti in atto non c’è solo quello con il Contraente generale, ma anche col monitore ambientale. Potremmo, allora, chiedere un’azione di effettivo studio su tutti i versanti che verranno interessati sia dal Ponte che dalle opere a terra. E utilizzare, poi, quei dati ai nostri fini, prima di tutto una nuova pianificazione urbanistica. A Pietro Ciucci (che domani sarà ospite della commissione), allora, andrà proposto di lavorare insieme in ogni fase progettuale». Altro punto “critico”, emerso oggi come nelle altre sedute della commissione Ponte: la sostenibilità finanziaria. «E’ necessario – sottolinea Trovato – un confronto serrato con gli organi preposti alla distribuzione dei fondi già previsti, come i famosi 130 milioni di euro. Ed è necessaria, soprattutto, una grande rapidità nelle decisioni. Ci sono opere coperte da alcun tipo di finanziamento. E sulla stazione a Gazzi, ad esempio, sarà necessario coinvolgere concretamente, dal punto di vista finanziario, Rfi, con forme di pressione politica forti affinché l’opera venga inserita nel contratto di programma di Rfi, che viene aggiornato ogni anno».
Ospite della commissione, come detto, anche Montalto, il quale ha sottolineato come il Ponte offra «una grande opportunità: quella di riappropriarci dell’affaccio a mare e di ridisegnare la città». L’assessore all’Ambiente Elvira Amata, invece, ha posto un “paletto”: «Non è pensabile andare in deroga alle leggi di salvaguardia ambientale», per poi sottolineare le fasi sulle quali sarà necessario puntare maggiormente l’attenzione: «Penso al movimento terra: quello che abbiamo dovuto affrontare con Giampilieri è solo una minima parte, immaginiamo cosa dovremo affrontare col Ponte». Occhio di riguardo anche sul rinascimento e la rinaturalizzazione delle coste, previste anch’esse. Ma su come affrontare i singoli interventi, nessuna risposta. Segno che ancora, su molti aspetti, le idee non sono certo chiarissime. Duro Gaetano Gennaro del Pd: «Bisogna che l’amministrazione esca dalle ambiguità: questo è una vergogna di atto amministrativo. Non è pensabile che in questa delibera facciamo entrare tutto e il contrario di tutto. Si facciano scelte chiare e ci si assuma le responsabilità».
(foto Dino Sturiale)
