Il capogruppo del Pd: «Un ente senza bilancio e come una locomotiva senza motore. L’amministrazione metta il consiglio provinciale nelle condizioni di valutare il bilancio. Ci prepariamo ad una raffica di emendamenti»
Siamo alle solite. Sta per concludersi il mese maggio e anche per quest’anno, a Palazzo dei Leoni, del bilancio di previsione non c’è traccia (così come a Palazzo Zanca). Una contraddizione in termini che ormai non stupisce più: il bilancio si chiama di “previsione” perché dovrebbe prevedere entrate e uscite dell’anno a cui si riferisce. Ma se viene esitato a metà dello stesso anno, che senso ha? A “bacchettare” l’amministrazione Ricevuto, con una dura interrogazione, è il capogruppo del Pd in consiglio provinciale Pippo Rao, che cita un aneddoto: «In occasione dell’esame del bilancio di previsione dello scorso anno, era stato solennemente promesso e garantito dal presidente Ricevuto, che l’anno successivo (cioè questo) lo strumento per eccellenza della programmazione finanziaria dell’ente sarebbe stato esitato con tempi diversi, addirittura entro dicembre 2009! Ebbene, siamo a fine maggio, e del bilancio di previsione della Provincia non vi è traccia. Non è stato ancora inviato in commissione e non si sa bene se i revisori hanno potuto iniziare a lavorarci sopra».
«Tutto questo – insiste Rao – con buona pace per la possibilità di mettere in atto un bilancio partecipato o quanto meno concertato con le forze sociali ed il territorio, così come più volte chiesto dal Partito democratico, che si è fatto portavoce di intere comunità ed istituzioni sociali e territoriali, che da tempo chiedono con forza di essere protagoniste nella pianificazione finanziaria della Provincia, e nell’evidenziazione delle priorità e delle reali esigenze. Tutto ciò mentre il nostro territorio vive con ancor più preoccupazione la crisi che sta investendo il nostro paese per annose ed irrisolte vicende che rendono drammatiche le condizioni sociali dei cittadini della Provincia di Messina, gettando ombre sulle possibilità di rilancio delle nostre realtà imprenditoriali, e su tutto il tessuto connettivo produttivo».
«Un ente senza bilancio – conclude l’ex segretario provinciale del Pd – è una locomotiva senza carburante messa a binario morto, con poco interesse per chi nutre speranze ed aspettative, ma soprattutto per chi crede che le istituzioni dovrebbero svolgere ruolo di traino creando opportunità . Ma quali opportunità può creare un ente in “fermo biologico”!». Rao è diretto: «L’amministrazione esca dal letargo in cui si trova e metta in condizioni il consiglio provinciale di affrontare il bilancio di previsione, per il quale già preannuncia una raffica di emendamenti se non ci saranno quelle risposte che da tempo si chiedono per il rilancio e lo sviluppo del nostro territorio».
