Palazzo Zanca, la maggioranza chiamata alla prova dei revisori dei conti

Palazzo Zanca, la maggioranza chiamata alla prova dei revisori dei conti

Palazzo Zanca, la maggioranza chiamata alla prova dei revisori dei conti

lunedì 09 Marzo 2009 - 14:09

Il consiglio comunale dovrà eleggere i tre componenti del Collegio. E mentre il centrodestra prova a far quadrare i conti (ragionando anche su Palazzo dei Leoni), il centrosinistra e i -pierini- preparano l'imboscata

E’ l’ennesima prova del nove alla quale è chiamata la maggioranza di Palazzo Zanca: al primo punto dell’ordine del giorno del consiglio comunale di domani c’è infatti la nomina dei revisori dei conti. Tre posti per quattro, forse cinque contendenti. Troppi, evidentemente, dunque qualcuno dovrà fare un passo indietro, e sarà bene, per il centrodestra, far quadrare i conti perché l’opposizione, insieme a quelli che ormai il sindaco Buzzanca ha ribattezzato i -pierini- del consiglio comunale, è pronta a prepare l’imboscata.

Andiamo con ordine. Il collegio dei revisori è formato da un presidente più due componenti, con compensi che passano dai circa 34mila euro annui per il primo ai 23mila per gli altri due revisori. L’attuale presidente, Tindaro D’Amico, non potrà essere riconfermato perché già al secondo mandato. L’unico che invece dovrebbe rimanere al suo posto, anche perché questo vogliono fortemente sia il sindaco che l’assessore al Bilancio Orazio Miloro, sembra essere Roberto Aricò. Rimangono due posti: uno l’avrebbe rivendicato l’area Garofalo del Pdl (si parla di Michele Laurà), l’altro toccherebbe all’Udc, corrente D’Alia (si fa il nome di Claudio Falzea). Ma, avevamo detto, ci sono altri contendenti: uno è l’Mpa, che però potrebbe ripiegare sulla Provincia, dove gli altri due posti sarebbero -prenotati- da Pdl (un uomo di Ricevuto) e Udc, corrente Naro; l’altro è interno al Pdl stesso, una richiesta partita da un consigliere comunale di lungo corso.

L’accordo dovrebbe comunque essere raggiunto in giornata, ma potrebbe non bastare. Il centrosinistra si sta organizzando e sembra intenzionato a proporre un nome, che potrebbe trovare l’appoggio di alcuni -dissidenti- del centrodestra (i -pierini- di Buzzanca). In serata dovrebbe essere pianificata un’imboscata che, se dovesse andare in porto, provocherebbe forti scossoni nella maggioranza.

Imboscata o meno, nei prossimi mesi il sindaco dovrebbe procedere ad un sostanzioso rimpasto, che potrebbe coinvolgere ben tre assessori. Una manovra che si collegherà con un altro rimpasto, quello che dopo il voto sul piano sanitario dovrebbe attuare a Palermo il governatore Lombardo. Se, come sembra, Giovanni Ardizzone dovesse entrare a far parte della giunta regionale insieme agli altri messinesi Formica e Beninati, allora si libererebbe un posto a Messina, con un consigliere comunale dell’Udc (Cilento?) pronto a sostituire l’attuale assessore alla Cultura. In quell’occasione, però, i movimenti potrebbero essere di più, con almeno due assessori in bilico, seppur per motivi diversi. Infine si sta pensando al nuovo presidente della Stu Tirone: in pole position ci sarebbe l’ex consigliere comunale Roberto Nicolosi.

(foto Dino Sturiale)

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