Il Pd attacca: ecco il fallimento della gestione del verde cittadino

Il Pd attacca: ecco il fallimento della gestione del verde cittadino

Il Pd attacca: ecco il fallimento della gestione del verde cittadino

lunedì 25 Ottobre 2010 - 13:18

Nuovo e documentato dossier su piazze, aiuole, rotatorie e sul Gran Camposanto. Grioli: «Troppi incarichi concentrati nelle mani del duo Buzzanca-Ruggeri»

La “rinascita” del verde cittadino? Un bluff. Il progetto di riqualificazione di cinquanta piazze? Rimasto pressoché sulla carta. E sullo sfondo, un contenzioso tra Ato3 e Messinambiente che rischia di far saltare il banco. La segreteria cittadina del Pd torna all’attacco nei confronti delle politiche di arredo urbano della città, con una conferenza stampa che serve a illustrare l’ennesimo, documentato dossier fotografico con una nuova carrellata di immagini che dicono tutto e non hanno bisogno di commenti (in fotogallery alcune di queste foto). Il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, affiancato dal vice Armando Hyerace e dal responsabile del settore Ambiente della segreteria, l’agronomo Saverio Tignino, parte proprio dal 20 maggio scorso, data in cui il sindaco Buzzanca e l’assessore Amata preannunciavano lo stanziamento di 350 mila euro in finanziaria per l’arredo urbano e presentavano il progetto di riqualificazione di 50 piazze della città.

«Dopo cinque mesi – è la considerazione del Pd – quali sono i risultati? Del lungo elenco di piazze, solo in poche è possibile individuare l’esecuzione dei tanti interventi annunciati. In quelle poche (piazza Unione Europea, ad esempio), le nuove essenze sono state sommerse dalle infestanti, rendendo difficile, se non impossibile la loro manutenzione. In altre piazze, non è possibile rilevare quali lavori siano stati eseguiti». Il problema è, ovviamente, generale: «Un più ampio scenario nel quale è possibile rilevare difficoltà di razionalizzazione degli interventi, mancanza di pianificazione, poca conoscenza del verde. La scerbatura annuale, partita con estremo ritardo, è inutile in quanto eseguita dopo il completamento del ciclo vitale della maggior parte di intestanti. Ampie aree centrali della città non sono state ripulite. Nonostante le ripetute segnalazioni agli uffici competenti (Asp e Soprintendenza), il Gran Camposanto monumentale versa ancora oggi in uno stato di degrado e di abbandono che non può essere superato con interventi minimi, saltuari e irrazionali».

E ancora, «l’area di Capo Peloro è stata ripulita dalla vegetazione infestante a conclusione della stagione balneare, storpiando l’immagine di città turistica sulla quale punta tanto questo esecutivo. L’interruzione dei programmati cicli di potatura ha determinato direttamente l’aumento dei costi dei nuovi lavori, annullando i risparmi ottenuti negli anni precedenti e rendendo necessari, ancora una volta, tagli di ampia sezione al fine di contenere le chiome di un’alberatura sicuramente irrazionale ed in pessimo stato vegetazionale». Fiore all’occhiello, ironicamente parlando, degli interventi del Comune, quelli messi in atto sulla Circonvallazione: «Ancora adesso – denunciano Grioli, Tignino e Hyerace – la strada è dissestata, sono stati danneggiati alberi ad alto fusto, sono stati lasciati a dimora esemplari ad alto rischio di schianto, sono stati abbattuti soggetti che erano stati preventivamente messi in sicurezza».

La bocciatura è totale. Nel mirino finisce soprattutto l’Ato3: «Dall’insediamento dell’amministrazione Buzzanca non ha condotto alcuna programmazione, determinando questo stato di confusione e di improvvisazione che comporta lo spreco di quei pochi soldi che vengono impiegati per la cura del verde. Le periferie sono abbandonate al loro destino, le circoscrizioni sono emarginate dal nuovo centralismo del modello Buzzanca-Ruggeri. Non è secondario, e lo ribadiamo – sottolinea il Pd – che si sovrappongano nella stessa persona più incarichi. Buzzanca e Ruggeri hanno superato il Guinness dei primati». Anzi, secondo Grioli «Ruggeri continua pure a fare il capo di gabinetto, e lo possiamo dimostrare, nonostante le presunte dimissioni». Il segretario cittadino del Pd sottolinea che «è inaccettabile che Ato3 e Messinambiente, guidate da persone scelte dal sindaco, arrivino al ricorso alla magistratura per dirimere le proprie controversie. Messinambiente è un patrimonio con le sue debolezze e le sue risorse. Non sprechiamo quest’ulteriore anno di proroga che le è stato concesso. Di sicuro, non accetteremo l’ipotesi di questo bando partorita da un giorno all’altro da Ruggeri».

Hyerace la sua “ricetta” ce l’ha: «Potenziamo il decentramento, i Quartieri possono svolgere un ruolo fondamentale, dando un senso al termine Municipalità. Sarebbe una riforma a costo zero, basterebbe ridistribuire gli impiegati». Basterebbe che ci fosse la volontà politica per farlo.

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