Dopo aver imboccato una strada diversa da quella degli altri -compagni- di sinistra, dal Federale del Pdci spunta la candidatura di Gianni Vattimo (nella foto) a sindaco di Messina. Il partito dei Comunisti Italiani propone una figura molto prestigiosa per la corsa a Palazzo Zanca: Vattimo, nato a Torino nel 1936 e laureato in filosofia, insegna all’Università piemontese dal 1964 ed è internazionalmente riconosciuto come personalità di grande rilievo in campo filosofico, avendo redatto diverse opere e collaborato con varie riviste italiane e straniere.
Politicamente inizia nel Partito Radicale come rappresentante del “Fuori- (contro le discriminazione sessuali), poi si trasferisce nel gruppo “Alleanza per Torino-, in occasione delle prime elezioni comunali maggioritarie (1993) della sua città e tre anni dopo si avvicina all’Ulivo. Nel 1999 viene eletto deputato al Parlamento Europeo con i Democratici di Sinistra (nel gruppo del PSE). A Strasburgo ha partecipato ai lavori della Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione, i mezzi d’informazione e lo sport, e della Commissione per i diritti e le libertà dei cittadini, la giustizia e gli affari interni. E’ stato inoltre membro della Commissione temporanea sul sistema di intercettazione satellitare “Echelon- e delle Delegazioni Interparlamentari UE-Cina e UE-Sudafrica. si è occupato anche di istruzione e formazione, università (programmi Erasmus e Socrates), ricerca e sviluppo, media, tossicodipendenze, diritti civili e sociali, diritti degli animali. In polemica con il gruppo dirigente dei DS, nel 2004 ha lasciato il partito e ha accettato la candidatura al Parlamento Europeo con il Partito dei Comunisti Italiani, senza risultare eletto.
Qualche anno fa accettò anche la candidatura a sindaco del paese di San Giovanni in Fiore (Cosenza), sostenuta da una lista civica che portava il suo nome. Il tentativo andò male, il suo gruppo non superò l’11% e destò scalpore il suo voto al ballottaggio a favore di Forza Italia.
