Percorsi di reinserimento lavorativo dei detenuti: Messina vince la scommessa dei tirocini formativi

Percorsi di reinserimento lavorativo dei detenuti: Messina vince la scommessa dei tirocini formativi

Percorsi di reinserimento lavorativo dei detenuti: Messina vince la scommessa dei tirocini formativi

mercoledì 29 Aprile 2009 - 11:19

Convegno sulle misure alternative questa mattina a Palazzo dei Leoni. Presente il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Orazio Faramo (nella foto), che ha garantito la verifica delle condizioni del carcere di Gazzi

L’assessore provinciale al Lavoro, Renato Fichera, in collaborazione con il Ministero della Giustizia-Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria-Ufficio Esecuzione Penale esterna di Messina (Uepe), Idea-Lavoro ed Italia Lavoro, ha organizzato stamattina a Palazzo dei Leoni, un convegno su: ‘Le misure alternative a Messina – percorsi di reinserimento lavorativo’.

Lunga e qualificata la lista degli intervenuti. Apertura con i saluti del presidente della Provincia Nanni Ricevuto, che ha poi lasciato la parola al vicepresidente del Consorzio Idea Agenzia per il Lavoro, Edoardo Barbarossa e all’Assessore Provinciale alle Politiche Attive del Lavoro, Renato Fichera. Entrambi hanno posto l’attenzione sulle misure alternative, e nello specifico sul modello dei tirocini, stilando un bilancio sui cinque anni di sperimentazione di questo tipo di intervento, dei risultati conseguiti e delle prospettive di sviluppo. A partire dal 2003 infatti, grazie alla proficua collaborazione tra Ministero della Giustizia, Provincia Regionale e Idea-Agenzia per il Lavoro (Agenzia di collocamento privato Onlus), è stato possibile sperimentare nuovi strumenti per la rieducazione dei condannati attraverso i tirocini formativi. In cinque anni, fino al 2008, il numero totale di tali tirocini è stato di 230 (in tale numero sono compresi anche i tirocini attivati presso il Progetto Indulto in collaborazione con Italia Lavoro), con un impegno anche dello Sportello di Orientamento al Lavoro presso l’Uepe e la Provincia Regionale, che hanno favorito la raccolta della domanda aziendale e dell’offerta da parte dei lavoratori ‘svantaggiati’. Una risposta importante in un territorio difficile dal punto di vista socio-economico, caratterizzato da alti tassi di disoccupazione che non hanno favorito facili accessi al mondo del lavoro a chi ha avuto problemi con la Giustizia.

Ma la presenza sicuramente più prestigiosa, è risultata essere quella del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Sicilia, Orazio Faramo, che ha parlato anche delle strutture insistenti nella nostra Provincia: il carcere di Gazzi di Messina, quello di Mistretta e l’Opg di Barcellona. “Realtà diverse – ha commentato – ma allo stesso modo importanti”.

Per quanto riguarda il carcere di Gazzi, il Provveditore ha ascoltato a fine intervento le sollecitazioni giunte da alcuni consiglieri provinciali, che qualche settimana fa avevano anche approvato una mozione attraverso la quale si evidenziavano le condizioni fatiscenti della struttura. L’impegno è di ritornare per una verifica delle condizioni, accompagnato dall’Amministrazione provinciale e da alcuni capigruppo del Consiglio. Oltre ai problemi strutturali infatti, persiste uno stato di sovraffollamento e diversi disagi per ciò che concerne le visite, in quanto i parenti dei reclusi sono costretti ad attendere in una zona all’aperto, in balia delle intemperie metereologiche. In tal senso, l’Assessore Fichera si è impegnato a valutare un’eventuale intervento per la realizzazione di una pensilina.

“Una piccola realtà, all’interno della quale si cerca di operare bene come nelle altre dell’Isola”. Questo invece il commento di Faramo sulla Casa Circondariale di Mistretta, mentre per quanto riguarda l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona, è stata sottolineata la diversità di soggetti ‘ospitati’: “Una realtà diversa. Non si tratta di detenuti, ma di internati. Dentro perché hanno commesso reati legati a disturbi psichici. Anche qui si cerca di operare con decisione sul piano sociale, con la realizzazione di diversi progetti”.

E tornando al reinserimento dei detenuti, Faramo ha sottolineato l’importanza di recuperare il numero più alto di soggetti possibile, inculcando loro i valori del vivere civile che spesso per le condizioni difficili nelle quali si trovavano a vivere, sconoscevano. Ciò nell’interesse dell’intera società.

Il convegno è poi proseguito con le relazioni del Magistrato di Sorveglianza di Padova, Giovanni Maria Pavarin e del Dirigente dell’Ufficio Esecuzione Penale esterna di Messina, Giuseppa Carbone. A seguire, tavola rotonda con il contributo di: Concetta Vaccaio del Consorzio Idea Agenzia per il Lavoro; Danila Caristi, assistente sociale Uepe di Messina; Adolfo Landi, presidente provinciale di ConfCooperative; Domenico Arena, presidente provinciale della Lega delle Cooperative; Giacomo Venuto, presidente provinciale di U.N.C.I.; Placido Matasso, presidente provinciale di Uni Coop; Arturo Alonci, presidente provinciale di Agci; Nicola Longobardo dell’area funzionale delle dipendenze patologiche dell’Asl5; Emanuela De Domenico, presidente del Centro di Solidarietà Faro; Mario Conclave di Italia Lavoro.

Chiusura con la sottoscrizione del nuovo protocollo di collaborazione per la rieducazione al lavoro dei condannati e l’implementazione di politiche attive per il lavoro.

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