Dopo la “spaccatura” con l’Udc, il sindaco e l’assessore all’Urbanistica Corvaja incassano l’appoggio di ingegneri e architetti. Che chiedono una riorganizzazione degli uffici del settore

Avanti piano, del resto il tempo c’è. Si è tenuto questa mattina a Palazzo Zanca il primo degli incontri previsti per l’avvio delle consultazioni relative al nuovo Piano Regolatore, dopo la pubblicazione delle linee guida che hanno creato una crepa all’interno della maggioranza politica della giunta Buzzanca tra l’Udc e il resto del gruppo. Oggi il sindaco Giuseppe Buzzanca e l’assessore all’Urbanistica Pippo Corvaja hanno incontrato i rappresentanti dei consigli degli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti, per presentare le linee guida che saranno oggetto di approfondimenti e integrazioni, secondo quelli che saranno i contributi che tutti gli attori sociali vorranno apportare, in vista del documento definitivo che verrà sottoposto al consiglio comunale.

Buzzanca e Corvaja hanno ribadito «la volontà politica dell’amministrazione di dotare la città di uno strumento che non governi solo l’edificazione ma che possa rappresentare soprattutto uno strumento di rinascita economica per il territorio, tra riuso, valorizzazione e sostenibilità. La priorità sarà ripensare le infrastrutture e restituire alla città tutte le aree che per vari motivi le sono state sinora negate». I rappresentanti degli Ordini hanno mostrato condivisone nei confronti delle linee guida presentate e hanno assicurato il massimo supporto all’amministrazione, impegnandosi a fornire il loro apporto in tutte le fasi dell’iter in cui questo si renderà necessario.

I presidenti degli Ordini, Santi Trovato per gli ingegneri e Gaetano Montalto per gli architetti, hanno inoltre ribadito la necessità di implementare la dotazione organica del dipartimento attività edilizie e dell’Ufficio piano, necessità riconosciuta dal sindaco Buzzanca (e più volte sottolineata, nei mesi scorsi, anche da Corvaja)che ha confermato un impegno in tal senso, accogliendo peraltro la disponibilità degli Ordini a stipulare una convenzione con il Comune per l’espletamento delle pratiche inevase, con l’ausilio dei colleghi che vorranno impegnarsi a coadiuvare il lavoro dei tecnici interni. D’altronde se buona parte delle concessioni edilizie vengono rilasciate con la discutibile formula del silenzio assenso, una disfunzione c’è e va risolta, a prescindere da un nuovo Prg.