L’assessore il giorno dopo il ritiro della delibera dal consiglio comunale: «L’iter andrà avanti comunque, ma una condivisione quanto più ampia era importante per fissare queste strategie anche nel futuro. La città decida cosa vuol fare del proprio futuro». Oggi l’aula è tornata a riunirsi: sì ad un piano di lottizzazione a Serri
Gianfranco Scoglio non ci sta. E mentre il Pd, con il coordinatore in consiglio comunale Felice Calabrò, ne chiede, di fatto, le dimissioni insieme a quelle del sindaco dopo quanto accaduto ieri proprio in Consiglio (vedi articoli correlati), lui rilancia. E pur dicendosi tranquillo perché «l’iter andrà avanti lo stesso», definisce «un’occasione persa per la politica, anche e soprattutto per la sinistra» il comportamento tenuto dal consiglio comunale. Passo indietro. Ieri Scoglio si è visto costretto a ritirare la delibera sul Piano Strategico “Messina 2020” perché, conti alla mano, complici le troppe assenze nel centrodestra, la stessa sarebbe stata bocciata. Ma l’assessore oggi precisa: «Non ho ritirato la delibera perché temessi che la mia maggioranza la bocciasse. Sia l’Udc che lo stesso Pdl, pur chiedendo approfondimenti, avevano espresso il proprio parere favorevole. Semplicemente, una volta che il Pd aveva dichiarato apertamente di voler votare in maniera contraria, ho ritenuto inutile andare oltre». L’obiettivo di Scoglio, infatti, «era quello di creare una condivisione più ampia possibile intorno al Piano, in modo da fissare delle strategie che andassero oltre questo mandato amministrativo, oltre le divisioni politiche, rimanendo le stesse anche in futuro. Così non è stato, ecco perché parlo di occasione persa per la politica in generale e per il centrosinistra in particolare». Non c’è dubbio, però, che anche le divisioni interne al Pdl (vedi le perplessità manifestate qualche settimana fa dall’area Beninati) non hanno aiutato. «Certo – ammette Scoglio – nella nostra coalizione qualche problema c’è. Mi piacerebbe, però, che si discutesse sui contenuti. Nessuno può dire che sul Piano Strategico sia mancata la condivisione o che sia venuto meno il coinvolgimento di tutte le parti in causa, basti guardare i nomi nella pagina finale del documento programmatico, ci sono esponenti di ogni branchia della società civile». Insomma, chi non ha approfondito il Piano (e molti consiglieri, va detto, hanno un’idea solo superficiale di ciò che contiene) non lo ha “voluto” fare. «Questa città – conclude il suo sfogo Scoglio – deve decidere cosa fare del proprio futuro. Così non si va da nessuna parte».
IL CONSIGLIO COMUNALE DI OGGI
Intanto stamani è tornato a riunirsi il consiglio comunale, osservando in apertura di lavori un minuto di raccoglimento in memoria di Giulio Gentile, recentemente scomparso: consigliere comunale dal 1980 al 1998, nei suoi primi due mandati amministrativi era stato eletto nelle file del Msi, passato poi al Pri nel 1990 fu eletto, per l’ultima volta, nelle liste di An, alle amministrative del 1994. Il Consiglio stamani ha approvato, con 16 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto, un provvedimento relativo al risanamento con alcune modifiche negli ordini di prorità nei vari ambiti. L’Aula ha poi trattato il piano di lottizzazione edilizia residenziale pubblica convenzionata per la realizzazione di 52 unità immobiliari, di cui 18 assistiti da mutuo regionale e 34 autofinanziati, in un’area di proprietà, ricadente nell’ambito A del piano quadro Sullaro-Serri villaggio Faro Superiore, presentato dalla Cooperativa Colleverde. Il provvedimento è stato esitato positivamente con 17 voti favorevoli, nessuno contrario e 7 astenuti.
