Polo tecnologico per le Energie innovative, Risorgimento messinese sposa il progetto

Polo tecnologico per le Energie innovative, Risorgimento messinese sposa il progetto

Redazione

Polo tecnologico per le Energie innovative, Risorgimento messinese sposa il progetto

venerdì 30 Maggio 2008 - 12:27

Stamani Fabio D'Amore ha incontrato i rappresentanti del progetto che prevede la nascita, la crescita e l'insediamento di imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili

Un’area nella città di Messina, dotata di servizi di supporto tecnologico, scientifico e manageriale, all’interno del quale si insedieranno imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili. E’ questo l’intendimento primario del progetto, attualmente in fase di attuazione, del Polo Tecnologico per le Energie Innovative, promosso da una coalizione formata dalla città di Messina e da quindici comuni localizzati nella fascia tirrenica della provincia, finanziato con fondi strutturali europei.

Il progetto era stato presentato già lo scorso 27 marzo nel contenitore culturale della chiesa di S. Maria Alemanna, ma nelle prossime settimane avrà necessariamente bisogno di un input più deciso, e soprattutto di un sostegno istituzionale. Qui entrerà in gioco la prossima amministrazione di Palazzo Zanca, che verrà fuori dal voto del 15 e 16 giugno. A questo scopo oggi Fabio D’Amore, candidato sindaco di Risorgimento messinese, ha incontrato, insieme al suo assessore designato Michelangelo Savoja, alcuni rappresentanti del progetto: il direttore del Cnr-Itae Gaetano Cacciola, il coordinatore del Pir Benedetto La Macchia, il direttore di Confindustria Giovanni Grasso e il rappresentante dello studio di fattibilità Franco Cavallaro.

I rappresentanti del progetto hanno esposto quali vantaggi offrirebbe la realizzazione del Polo, diventando attrazione per investimenti di aziende internazionali. Dalla presenza del Cnr, punto di riferimento internazionale per la ricerca sull’idrogeno e celle a combustibile e la loro integrazione con le energie rinnovabili, a quella della stessa Università, dalla disponibilità di grandi aree per l’insediamento di imprese (si pensa alle aree del consorzio Asi) agli ingenti finanziamenti agevolati destinati a imprese che intendono investire in Sicilia in attività di ricerca e sviluppo (si parla di circa 2,8 miliardi di euro nei prossimi sei anni), per non parlare delle favorevoli condizioni climatiche, del mercato regionale in rapido sviluppo, della presenza storica e diffusa di PMI operanti nel settore del laterizio e dei materiali da costruzione in grado di orientarsi verso nuovi materiali -bio- per l’edilizia.

In tutto questo il rapporto con le istituzioni dovrà servire a -sburocratizzare- i vari processi, e fondamentale sarà inserire il progetto del Polo tra le priorità dei primi tre mesi della prossima amministrazione, altrimenti si rischia di perdere un treno che anche in altre regioni d’Italia stanno tentando di cogliere. Un progetto del genere non inficerebbe altre attività che si ritengono, naturalmente, urgenti più che prioritarie per il sindaco che verrà, ma il Comune dovrà offrire il proprio supporto sia per il recupero delle aree necessarie sia per agire sui governi regionale e nazionale nel favorire l’inserimento in queste -reti- del progetto messinese.

Fabio D’Amore ha dichiarato ai rappresentanti del Polo di «aver sfondato una porta aperta», essendo lui particolarmente attento a questioni del genere, affermando di voler sposare il progetto, rendendolo parte integrante del programma della sua candidatura a sindaco e che, in caso di ballottaggio, dovrà essere -assorbito- da chi vorrà un suo eventuale apparentamento.

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