Poltrone d'oro: ecco quanto paghiamo i manager pubblici

Poltrone d’oro: ecco quanto paghiamo i manager pubblici

Poltrone d’oro: ecco quanto paghiamo i manager pubblici

martedì 07 Aprile 2009 - 09:13

Operazione trasparenza del ministro Brunetta: on-line gli stipendi del 2008 degli amministratori delle società partecipate. Spicca l'Amam: 95mila euro al presidente del collegio dei revisori

54 milioni 185 mila 741 euro. A tanto ammontano gli oneri che il Comune di Messina ha pagato nel 2008 come quote di partecipazione alle società o ai consorzi di cui è socio. E’ quanto emerge dalla cosiddetta -Operazione trasparenza- del ministro Renato Brunetta, il quale ha pubblicato on-line, sul sito del Ministero per l’Innovazione, tutte le partecipazioni delle pubbliche amministrazioni e, soprattutto, i relativi compensi dei vari manager che ne occupano le poltrone.

Parliamo di un vero e proprio esercito, che in Italia arriva a contare, complessivamente, 2.291 consorzi e 4.461 società partecipate, con 23.410 rappresentanti negli organi di governo. Ci sarà pure la crisi, ma qui non si vede. Nel 2007, infatti, i consorzi erano 2.064, le società partecipate 3.960 e i rappresentanti negli organi di governo 19.569. I dati sono relativi, naturalmente, al 2008, mentre per quelli del 2009 le pubbliche amministrazioni avranno tempo per trasmettere i propri dati fino al 30 aprile, pena, Finanziaria 2007 docet, il divieto di «erogazione di somme a qualsivoglia titolo da parte dell’amministrazione interessata a favore del consorzio o della società, o a favore dei propri rappresentanti negli organi di governo degli stessi».

Insomma, Brunetta sembra far sul serio. La sua operazione trasparenza ci permette di avere un quadro completo delle partecipazioni del Comune di Messina. Palazzo Zanca è socio al 100 per cento della Polisportiva Messina, costata alle casse comunali, nel 2008, poco meno di 6mila euro, al 7,15 per cento del Consorzio di Tutela del Limone Interdonato di Sicilia (costo: zero euro), al 98,34 per cento dell’Ato3, la società più onerosa con quasi 40 milioni di euro, seguita dall’Atm (anche qui socio unico il Comune) con oltre 13 milioni. E ancora, ci sono Messina Sviluppo (società in liquidazione, 1,68 per cento di partecipazione, nessun onere), l’Istituzione per i Servizi sociali, ormai -defunta- (100 per cento, 15mila euro spesi solo per il personale dell’ente), la So.ge.pat. (12,25 per cento, nessun onere), la So.g.a.s. (0,42 per cento, più di 208mila euro di onere), l’Ente Fiera (50 per cento, 51.649 euro), l’Amam (100 per cento, 51.598 euro), il Cas (1 per cento, nessun onere), Feluca (29 per cento, 576mila euro), Nettuno Spa (40,51 per cento, 84mila euro), Innovabic (24,73 per cento, nessun onere), Messinambiente (99 per cento, 43mila euro) e Il Tirone spa (30 per cento, 30mila euro).

E veniamo ai compensi d’oro. Qui a spiccare è l’Amam. Il trattamento economico dei quattro consiglieri d’amministrazione è di 25.600 euro annui, che arrivano a 57.602 euro per il presidente. Ma è nulla a confronto del collegio dei revisori: per il presidente risulta un compenso di 95.646 euro, una delle paghe più alte d’Italia. Ai sindaci effettivi vanno rispettivamente 58.313 euro e 6.240 euro. Cifre simili non si ritrovano in nessuna delle altre partecipate: i presidenti dei collegi dei revisori, infatti, percepiscono 24.961 euro all’Atm, 18mila euro all’Ato3, 28.080 euro a Messinambiente, 7mila euro alla Polisportiva Messina, 2.296 euro all’Istituzione.

Le vare società si uniformano, invece, per gli stipendi dei presidenti. Quello dell’Ato3 arriva a 57.601 euro, quello di Messinambiente a 58.764 euro. Non scherza la Polisportiva Messina, per il cui presidente il compenso è di 53.763 euro, mentre il commissario speciale dell’Atm ha ricevuto una busta paga di 49.922 euro (ma ha operato solo per una parte del 2008, quasi 20mila euro, invece, agli altri due commissari). Citiamo appena il sindaco effettivo di Feluca (8mila euro) e il componente della società Il Tirone (2.400 euro).

E a proposito di operazione trasparenza, sarebbe ora che anche il Comune di Messina e le sue società -satelliti- si adeguassero alle leggi che esistono al riguardo. All’articolo 18 della legge 16 dicembre 2008 n. 22, infatti, dal nome eloquente, -Obbligo di pubblicazione di atti nel sito internet-, si legge: «E’ fatto obbligo alle amministrazioni comunali e provinciali, ferme restando le disposizioni a tutela della privacy, di rendere noti, per estratto, nel rispettivo sito internet tutti gli atti deliberativi adottati dalla giunta e dal consiglio e le determinazioni sindacali e dirigenziali, ai fini di pubblicità notizia» e, comma 2, «è fatto obbligo alle aziende pubbliche (ex municipalizzate) di rendere noti nel rispettivo sito internet tutti gli atti adottati dal consiglio di amministrazione e le determinazioni presidenziali e dirigenziali». Se palazzo di vetro dev’essere, che almeno i vetri non siano oscurati.

In download i compensi dei manager pubblici di tutta Italia

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