Post-alluvione, l’esercito degli esperti di Lombardo. I Radicali: «Offese le vittime del fango, non la partitocrazia»

Post-alluvione, l’esercito degli esperti di Lombardo. I Radicali: «Offese le vittime del fango, non la partitocrazia»

Post-alluvione, l’esercito degli esperti di Lombardo. I Radicali: «Offese le vittime del fango, non la partitocrazia»

giovedì 25 Novembre 2010 - 09:08

Prorogati al 31 ottobre 2011 gli incarichi già affidati per il 2010 (in un anno il costo totale delle consulenze sfiora quota 400 mila euro). Visicaro: «E’ la strategia che scandalizza. E che garantisce il silenzio di tanti»

Una strategia precisa, che ha tanti complici, che fa brindare la partitocrazia ottenendone il silenzio, offendendo, però, le vittime del fango. Così, in sintesi, Saro Visicaro, presidente dell’associazione Radicale “Leonardo Sciascia”, definisce il mini esercito di consulenti nominati dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. Tutti profumatamente pagati, senza con questo voler entrare nel merito di questo o quel curriculum. L’elenco è il seguente: ing. Antonio Ferraro (compenso di 25.644 euro), ing. Cinzia La Rocca (25.644), ing. Erminia Raciti (25.644), ing. Vincenzo Marco Nicolosi (25.644), geologo Rosario Caminiti (25.644), sig. Gabriele Amato (22.152), arch. Felice Zaccone (24.000), arch. Dario La Fauci (24.000), sig. Francesco Micali (22.152), prof. Michele Maugeri (57.833), prof. Enrico Foti (59.333), prof. Marco Navarra (59.000). Tutti incarichi già affidati per il 2010 e ora prorogati al 31 ottobre 2011.

Una proroga che, secondo Visicaro, «ha molti complici. Complici per avere condiviso una scelta e, certamente, suggerito o proposto i nominativi effettuando scelte e adottando criteri assolutamente soggettivi. Complici perchè quelle risorse necessarie per pagare gli incarichi sono risorse tratte dai fondi destinati alla sicurezza delle popolazioni alluvionate. Una spesa complessiva annua di 396 mila 690 euro, che raggiunge la cifra di 793 mila 580 euro se si tiene conto della durata biennale. Ma è proprio la durata iniziale ( un anno ) e la proroga ( ancora un anno ) che i professinisti hanno prima avuto e successivamente ottenuto che stride con l’oggetto degli incarichi. Un elenco di temi che sono una sommatoria di specializzazioni e una sovrapposizione di obiettivi enunciati. Di una genericità sconcertante. Obiettivi che in modo elastico possono riguardare l’mmediatezza dell’intervento oppure la quotidiana gestione del territorio. Tutto coordinato dalla Protezione Civile? E perchè ciò non poteva essere fatto dal Genio Civile opportunamente integrato delle necessarie professionalità?»

«E’ quindi la strategia – aggiunge Visicaro – dell’intervento deciso dal commissario-presidente che scandalizza e non solo la certamente non indispensabilità di tanti incarichi. O anche i collegamenti con imprese e studi professionali in evidente conflitto d’interessi. La messa in sicurezza dell’area alluvionata, la prevenzione delle frane, la mitigazione dei rischi geomorfologici etc. avrebbe presupposto un metodo e una visione assolutamente contrarie a quella della spartizione degli incarichi. Un metodo,quest’ultimo,che offende le vittime del fango e gli abitanti delle zone colpite. Un metodo che però non ha offeso certamente i rappresentanti della partitocrazia regionale. Un metodo che furbescamente garantisce il silenzio di tanti. Ma non tutti siamo complici».

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