Provincia. Il gruppo Gioventù della Libertà abbandona il consiglio in polemica con Ricevuto

Provincia. Il gruppo Gioventù della Libertà abbandona il consiglio in polemica con Ricevuto

Redazione

Provincia. Il gruppo Gioventù della Libertà abbandona il consiglio in polemica con Ricevuto

mercoledì 29 Ottobre 2008 - 14:31

L'accusa: manca il dialogo con l'amministrazione, mai una volta il presidente è venuto in aula in tre mesi. D'accordo anche Pdl e Udc, che però proseguono i lavori. L'Mpa dice no, il Pd nì

Una secca presa di posizione. Il gruppo consiliare Gioventù della Libertà abbandona il consiglio provinciale in protesta con la linea del presidente Nanni Ricevuto e della sua amministrazione. Lo spunto, forse il pretesto, vien fuori ad inizio seduta: il consigliere Massimiliano Branca (Alleanza Tirrenica) chiede il prelievo del punto 11, che riguarda il piano triennale 2009/2011, ma ancor di più reclama la presenza del presidente per discutere di un passaggio fondamentale per la programmazione dell’Ente. «Capisco che non è facile conciliare i nostri orari con quelli dei componenti della giunta – rivela – ma senza confronto rischiamo di fare un buco nell’acqua. Io posso pure aprire la discussione, ma non basta l’illustrazione del relatore. Possiamo continuare a dibattere tra di noi, ma da tre e mesi e mezzo, dall’insediamento, non ci siamo confrontati con Ricevuto per capire cosa vuole fare l’amministrazione nei prossimi cinque anni. Per provocazione chiedo dunque di sospendere i lavori del consiglio fino a quando non presenzierà il presidente, di non fare più aggiornamenti e rinvii dei lavori». Provocazione che il presidente del consiglio Salvino Fiore non accoglie, se non altro perché non rientra nella sue competenze.

Provocazione che invece viene colta con decisione dai rappresentanti del gruppo Gioventù della Libertà, che poco dopo abbandoneranno i lavori. Giuseppe Lombardo (presidente della terza commissione, lavori pubblici) e poi Giuseppe Galluzzo (capogruppo) spiegano a ruota che la causa scatenante della loro forma di protesta è la mancanza di confronto in aula tra l’amministrazione e il consiglio, derivata anche dall’assenza in aula del presidente. Galluzzo nel suo intervento è andato giù pesante, e pur dichiarandosi sempre pronto al dialogo, ha etichettato il presidente come “tuttologo- per la sua predispozione a “pronunciarsi su ogni vicenda-, senza però stabilire un metodo di lavoro basato sul confronto con i consiglieri. «Questo atteggiamento ce lo aspettavamo da un presidente burocrate, come alcuni del passato, ma non da un vero politico come lui, da un uomo dalla forte impronta politica».

Una polemica a cui ha fatto seguito un comunicato firmato anche da Giuseppe Calabrò, Simone Magisteri, Ciccio Rella, Natalino Natoli ed Enzo Testagrossa. Intanto in aula si va avanti con il dibattito. Alcuni partiti come Pdl e Udc si trovano d’accordo con la Gioventù pur non condividendo i modi della protesta.

Per il partito centrista ha preso la parola Matteo Francilia, che pur sottolineando la possibile volontà di Galluzzo e colleghi di estrapolare questa mozione per prendere una posizione forte sulla situazione, spera che quanto avvenuto funga da stimolo nei confronti dell’amministrazione. Sottolinea tre punti invece l’esperto consigliere Summa: l’impegno del consiglio in questi mesi con la trattazione di argomenti importanti anche in prospettiva, come la mozione sulla Fiera; l’invito al gruppo “fuggiasco- a non scappare ma di confrontarsi come buona democrazia insegna; l’invito a Ricevuto di non sottovalutare l’aula, portando avanti il suo programma di concerto.

Dopo l’intevento di Summa ha replicato Cerreti dell’Mpa, partito che si è schierato apertamente con il presidente. «Rimango sconvolto dalla posizione di Galluzzo – rivela il consigliere, arrivato in ritardo alla seduta. Quello che mi fa riflettere è la condotta in controtendenza con la linea seguita fino a questo momento dal suo gruppo. Non ci capisco più niente, ammetto. Tra l’altro ricordo che con il presidente si era detto che il confronto sarebbe arrivato dopo i primi cento giorni…». Ma era stato prima Gulotta a difendere l’operato del “numero uno- di palazzo dei Leoni: «In questi pochi mesi è riuscito a portare avanti già strumenti di programmazione per il territorio – spiega l’autonomista. Strumenti come il piano ammodernamento delle strade o il piano triennale opere pubbliche. L’inizio mi sembra buono. Si è riusciti a parlare della zona jonica, di quella tirrenica, forse è stata un po’ trascurata la città, ma sicuramente avrà un ruolo importante nei prossimi anni. Ritengo che qualcosa di buono è stato fatto, soprattutto se confrontato agli altri anni».

Posizione a metà per la “vera- opposizione. Italiano del Pd sottolinea i caratteri politici del problema, spiegando che il componenti del suo partito sono pronti persino ad occupare l’aula nel caso ce ne fosse bisogno. Rao invece teme che dietro questa “sparata- della Gioventù della Libertà possa celarsi una strategia per cercare spazi politici. «Io dico benvenuti a quelli che in questi giorni si stanno accorgendo di ciò che noi urliamo alla luna da diverso tempo – ha rivelato. Manca la presentazione della squadra, delle sue linee, ma a quanto pare i messaggi positivi alla stampa arrivano, forse per i buoni rapporti che sono stati instaurati con le redazioni. E’ importante sottolineare però, che se la maggioranza si spacca su queste vicende, cosa potrebbe succedere su delibere fondamentali? Mi chiedo inoltre se è un’opposizione strumentale che vuole lanciare segnali al presidente o se è riscontrabile un effettivo punto di vista. Auspico che chi ha urlato e rivendicato oggi continui e poi non si nasconda dietro convocazioni che rimettano tutti sull’attenti. Se l’atteggiamento è ricattatorio per ottenere vantaggi politici, noi non ci staremo. Se la maggioranza è maggioranza, lo dimostri con i fatti e non con i giochi di equilibrio».

Chiude gli interventi l’assessore all’attuazione del programma Bisignano, che stigmatizza l’atteggiamento della Gioventù della Libertà. «Non si possono lanciare attacchi senza poi attendere risposte. Non è mia intenzione assumere il ruolo, che non mi compete, di difensore d’ufficio di alcuno. Il presidente ha comunque annunciato di venire in aula non solo per presentare un programma, che magari qualcuno ha sottoscritto senza neanche leggerlo, bensì per mostrare le opere portate a compimento. Gli appunti e le critiche strumentali mi sembrano ingenerose perché si sta lavorando davvero per una svolta reale e non virtuale come in passato, come ad esempio sulla vicenda dell’Ato-idrico. E mi sembra assurdo accusare il presidente e la giunta di essersi recati in comuni che non avevano mai visto nel corso degli anni gli altri rappresentanti di questa provincia. Quest’amministrazione non sarà “messinocentrica-, sarà di tutti i 108 comuni. Sia chiaro».

Un caso sicuramente polveroso ma che presto dovrebbe rientrare. La prossima riunione dei capigruppo deciderà la data di ingresso in aula del presidente, ma è la vicenda politica che necessità di una risoluzione. Risoluzione che presumibilmente arriverà quanto prima, con un confronto tra le forze politiche della maggioranza o semplicemente con una convocazione del presidente rivolta ai “ribelli-.

La sessione invece è stata rimandata per l’assenza del numero legale, così il consiglio verrà riconvocato.

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