Come previsto, quattro assessorati all'Udc e uno agli autonomisti. Tutti soddisfatti (compreso De Luca) tranne Lo Monte. Sarà “guerra- in aula?
La giunta è pronta, la nave di Nanni Ricevuto può essere varata, la Provincia può tornare a essere amministrata. Tutti contenti? Non proprio. Nella tarda serata di ieri il presidente di Palazzo dei Leoni ha completato la propria giunta, nominando i cinque assessori che vanno ad aggiungersi a quelli già ufficializzati sabato scorso: come anticipato nel pomeriggio, sono quattro per l’Udc, Mariella Perrone e Piero Petrella per la corrente Naro, Mario D’Agostino e Nino Terranova per quella D’Alia, e uno solo per l’Mpa, Gaetano Duca, soluzione di mediazione, in quanto non riferibile nè alla corrente Lo Monte nè alla corrente De Luca.
Non si può non rilevare che, dopo giorni e giorni di trattative, riunioni, vertici e quant’altro, qualcuno ha ottenuto ciò che voleva e qualcun altro decisamente no. Del primo gruppo di soddisfatti fa certo parte l’Udc, che non ha fatto nemmeno mezzo passo indietro e facendo il pieno tra Comune e Provincia, dove in totale ottiene nove posti in giunta. Ancor più soddisfatto Gianpiero D’Alia, della cui corrente fa parte sia il vicesindaco, Giovanni Ardizzone, che il probabile presidente del consiglio provinciale, Salvino Fiore, che nelle ultime ore ha scavalcato il collega di partito, corrente Naro, Enzo La Rosa. Altrettanto soddisfatto è Cateno De Luca, che può vantare per la propria corrente l’assessorato che a Palazzo Zanca è andato a Pinella Aliberti. Sia De Luca che l’Udc hanno partecipato alla “guerra-, vera o presunta, contro Ricevuto, e ne sono usciti vincitori. Tutto un bluff? Non lo sapremo mai, quello che sappiamo è che c’è sicuramente uno scontento: Carmelo Lo Monte, che a questo punto pare scontato confermerà le proprie dimissioni da commissario dell’Mpa: «Ho un grande rammarico – dichiara alla Gazzetta – quello di aver contribuito al successo elettorale di piccoli uomini e di forze politiche che hanno mostrato di fare solo i propri interessi e non quelli della comunità». Parole forti, accompagnate da una dichiarazione che però, almeno sulla carta, non corrisponde alla realtà: «Il Movimento per l’Autonomia è fuori dalle giunte al Comune e alla Provincia». Lo Monte non “riconosce-, di fatto, la Bruno, Duca e la Aliberti.
Alle 10.00 di questa mattina, intanto, la nuova giunta si insedierà a Palazzo dei Leoni e presterà giuramento. Questi gli altri dieci assessori, nominati sabato: in quota An, Pio Amadeo (assessore uscente alla Solidarietà sociale, primo degli eletti al Consiglio comunale nella tornata elettorale appena conclusasi), Rosario Catalfamo (medico barcellonese, consigliere uscente), Rosario Ventimiglia (presidente uscente del consiglio comunale di San Salvatore di Fitalia), Renato Fichera (ex vicesindaco di Letojanni), Maria Rosaria Cusumano (Gioventù della Libertà, presidente consiglio comunale Milazzo); in quota Forza Italia Michele Bisignano (presidente dei Circoli della Libertà, ex presidente di Feluca, che avrà la delega all’Attuazione del programma), Giuseppe Martelli (consigliere provinciale uscente), Giuseppe Di Bartolo (della corrente Corona-Germanà), Lino Monea (presidente del consiglio provinciale uscente); e poi, come detto, l’assessore uscente alle Politiche giovanili Daniela Bruno.
Un’ora dopo sarà la volta del consiglio provinciale, che all’ordine del giorno ha, tra le altre cose, l’elezione del presidente. Dalla “lettura- del voto sarà già possibile capire qualcosina di più degli strani movimenti che sconvolgono il centrodestra messinese.
