Tre i quesiti ai quali gli elettori potranno rispondere SI’ o NO. Si potrà cancellare il premio di maggioranza alla coalizione assegnandolo invece alla singola lista più votata, sia alla Camera che al Senato. Se vinceranno i Sì un candidato non potrà presentarsi in collegi diversi.
Si sono chiusi alle 15 i seggi per il referendum abrogativo relativo ad alcuni aspetti della legge elettorale. Il rilevamento dell’affluenza dei votanti per la consultazione referendaria di ieri ed oggi, alla chiusura delle operazioni di voto, nelle 254 sezioni della città di Messina, ha fatto registrare una percentuale finale del 11,76 per cento. Per il Referendum n.1: Elezione della Camera dei Deputati – Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste la percentuale è stata del 11,73 con 22963 votanti (11759 uomini e 11204 donne); per il n.2: Elezione del Senato della Repubblica – Abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste”, la percentuale è stata del 11,73 con 22964 votanti (11759 uomini e 11205 donne), ed infine per il terzo quesito referendario: Elezione della Camera dei Deputati – Abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in più di una circoscrizione la percentuale è stata del 11,79 con 23078 votanti (11806 uomini e 11272 donne).
I quesiti sull’elezione dei membri del parlamento italiano si concentrano principalmente su due aspetti: eliminare il premio di maggioranza attribuito alla coalizione di liste e cancellare la norma che consente a uno stesso candidato di correre in più circoscrizioni.
Con il primo quesito si chiede di abrogare la possibilità che attualmente hanno liste diverse di aggregarsi in una coalizione, alla quale va il premio di maggioranza alla Camera. Votando SI’, il premio di maggioranza andrà non più alla coalizione ma alla singola lista più votata. Stesso discorso, ma con riferimento al Senato, per il secondo quesito. L’ulteriore effetto che si otterrebbe votando SI’ sarebbe l’innalzamento delle soglie di sbarramento: per sedere alla Camera una lista dovrà raggiungere il 4 per cento (mentre oggi, se all’interno della coalizione vincente, può “accontentarsi di meno”); stesso effetto al Senato, dove la quota da raggiungere è dell’8 per cento. Lo scopo è quello di garantire la governabilità al partito vincente, rafforzando di fatto il bipartitismo.
Infine il terzo quesito, che si concentra sulle candidature: con il SI’ si cancella la possibilità che una stessa persona possa candidarsi contemporaneamente in più collegi. Si eviterebbe, così, la presenza del “cavallo forte” di un partito in più collegi con l’unico scopo di trainare la lista con la propria potenza elettorale.