Revisori dei conti, l'opposizione chiede la testa di Miloro

Revisori dei conti, l’opposizione chiede la testa di Miloro

Revisori dei conti, l’opposizione chiede la testa di Miloro

mercoledì 15 Aprile 2009 - 10:10

Il centrosinistra e i dissidenti del centrodestra uniti da un ordine del giorno: l'assessore al Bilancio «ha esposto la decisione del consiglio ad una probabile censura». Il ricorso di Aricò verrà discusso il 22 aprile, ma il Comune non ha ancora nominato il legale per opporsi

«L’amministrazione comunale provveda immediatamente alla revoca dell’incarico conferito all’assessore alle Politiche finanziarie, Orazio Miloro, sempre che lo stesso non ritenga doveroso presentare volontariamente le proprie dimissioni». Firmato: l’opposizione, dove per opposizione si intende il centrosinistra, ovviamente, ma anche i famosi dissidenti del centrodestra. Guai a chiamarli -pierini-, però, perché voglia di scherzare, al contrario del noto monello col grembiule, non sembrano averne. Qualche pezzo, però, potrebbero averlo perso. Rispetto alla votazione dei revisori dei conti dalla quale la maggioranza uscì con le ossa rotte, infatti, solo in quattro rimangono fermi su quella posizione e appoggiano l’ordine del giorno presentato dal centrosinistra: i brigugliani Pergolizzi e Canfora, più Melazzo e Trischitta, oltre Carreri di Risorgimento. Assenti, invece, Sparso, Crifò e Cantello. Qualcosa è cambato tra i frondisti?

Tornando all’oggetto dell’ordine del giorno, spieghiamo perché vengono chieste le dimissioni di Miloro: contro la deliberazione con la quale il consiglio comunale ha eletto i tre nuovi revisori dei conti, indicati dall’opposizione, ha presentato ricorso uno dei tre -non eletti-, Roberto Aricò, revisore uscente, sostenendo che «il consiglio avrebbe dovuto eleggere i componenti del collegio dei revisori dei conti con una votazione, a preferenza unica, e non con tre distinte votazioni». L’opposizione contesta il fatto che la deliberazione «è stata adottata su proposta dell’assessore Miloro», e che proprio Aricò era il nome indicato da Miloro nella terna che ha votato il centrodestra in aula. «E’ palese – si legge nell’ordine del giorno – la superficialità ed approssimazione che, nel caso in esame, ha contraddistinto l’agire dell’assessore proponente, il quale ha esposto la decisione dell’intero consiglio, e quindi lo stesso organo deliberante, ad una probabile censura». Sub-judice anche il segretario generale, che ha avallato l’atto, per il quale «è doveroso attendere l’esito del procedimento giurisdizionale».

E’ chiaro che, al di là delle motivazioni tecniche che stanno all’origine del ricorso, è tutta una battaglia politica. Non si può dimenticare, infatti, che lo stesso sindaco Buzzanca aveva preannunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la decisione del consiglio, il che dimostra, afferma Calabrò (che ha rappresentato il Pd nella conferenza stampa di oggi insieme a Gennaro, David, Contestabile e Isaja), «che non c’è nessun apprezzamento da parte del sindaco per questo consiglio». Pergolizzi va oltre, sostenendo che «si aggrava la situazione politica in vista del bilancio di previsione», che, precisa Melazzo, «ad oggi non è stato presentato nemmeno in commissione». Ultimo dettaglio, non da poco: l’udienza del ricorso di Aricò si terrà il 22 aprile, ma ancora il Comune non ha nominato il legale che lo dovrà rappresentare. «Se questo non avverrà – preannuncia Trischitta – si verificherà un’omissione di atti d’ufficio da parte dell’ufficio legale».

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