Ricevuto e Morabito volano alto sull'Aeroporto dello Stretto

Ricevuto e Morabito volano alto sull’Aeroporto dello Stretto

Redazione

Ricevuto e Morabito volano alto sull’Aeroporto dello Stretto

giovedì 22 Gennaio 2009 - 15:26

Incontro stamattina tra i presidenti delle province di Reggio e Messina. C'è la volontà politica di puntare sullo scalo reggino. L'impegno: a giugno pronto un sistema di servizi per l'utenza messinese

Volano alto Nanni Ricevuto e Pino Morabito. I due presidenti delle province di Messina e Reggio Calabria, parlano in unica voce, durante l’incontro operativo che si è tenuto stamattina a Palazzo dei Leoni, alle ore 12 e 30, per discutere dell’aeroporto “Tito Minniti- di Reggio Calabria. Hanno partecipato al meeting anche il vice presidente ed assessore ai Trasporti dell’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, Gesualdo Costantino, l’assessore provinciale alla -Regione dello Stretto-, Michele Bisignano ed il parlamentare nazionale, Nino Germanà.

Un incontro all’insegna della trasparenza, con tutti gli aspetti positivi e negativi della vicenda gettati con forza sul piatto, per immaginare un futuro migliore, insieme. Come anticipato nei giorni scorsi, l’Amministrazione provinciale di Messina crede nel rilancio dell’Aeroporto dello Stretto, di pari passo con il progetto di Area intergrata, tanto sbandierata e annunciata in decenni di campagne elettorali, ma mai divenuta tale nei fatti. E perché no, perché non si possa cominciare proprio da questo sodalizio per la costituzione di un sistema unico di trasporti che possa unire anche economicamente le due sponde, per uno sviluppo che sia complessivo? Lo crede Ricevuto e lo crede anche Morabito come detto, tanto da sottolineare che nonostante rappresentino maggioranze politiche diverse, sono legati in maniera indissolubile quando c’è e ci sarà da difendere il territorio.

Ma andiamo ai fatti. Attivazione del pontile nei pressi dello scalo e del check-in a Messina: sono questi i passaggi più imminenti per collegare in maniera più veloce ed efficace la città siciliana allo scalo calabrese. Secondo quanto riportato da Morabito, il pontile dovrebbe essere pienamente operativo intorno al dieci febbraio. Sul check-in invece, è Ricevuto che spiega le poche difficoltà per il raggiungimento di questo obiettivo.

Non siamo ancora nella fase della definizione dei dettagli, ma a quanto pare c’è già una volontà politica alla base, e non è poco. Può bastare? No, certo che no. Oltre alla riduzione dei tempi con gli interventi di cui sopra, per convincere l’utenza e battere la concorrenza servirà un piano serio di rafforzamento dei servizi e di riduzione di costi. Da questo punto di vista, un’importanza cruciale la assume la procedura in corso di privatizzazione parziale della Sogas (35%), società che gestisce l’aeroporto. La commissione tecnica presieduta da Sergio Alagna (Docente di Diritto Commerciale all’Universitò di Messina) e nominata dalla società stessa, valuterà tutte le offerte sul tavolo. Perché un passaggio importante? Perché l’eventuale soggetto che entrerà nel gruppo, dovrà provvedere alla presentazione di un piano industriale, che necessariamente passa dal potenziamento del numero dei voli. Stamattina è stato anticipato da Morabito, che sicuramente l’Alitalia aggiungerà un volo in più su Roma. Ma proprio nell’ottica di attrarre l’utenza messinese, non si può non considerare l’apertura alle compagnie low-cost. Ridurre infatti i costi per raggiungere l’aeroporto, ad esempio rispetto a Catania, non servirebbe a nulla se poi i viaggiatori si trovassero ancora a non poter risparmiare sul biglietto aereo. Dunque apertura verso questi vettori, così come rispetto alla “charteristica-. «Grazie ad alcuni finanziamenti regionali – ha spiegato l’assessore Costantino – l’aeroporto diverrà H24, dotato di una strumentazione tecnologica innovativa. Dalla torre di controllo un sistema guiderà i piloti nell’atterraggio, anche i meno esperti». Attualmente infatti, rientrando la pista in determinati parametri in virtù della sua limitatezza, i piloti devono avere un’esperienza minima di 500 ore insieme, tra pilota e copilota. Non un problema di sicurezza, ma una questione prettamente regolamentare, che però con questi interventi verrà risolta.

Dunque si parte da mete comuni, così come ha spiegato ancora Morabito: «L’obiettivo dell’Aeroporto è quello di raggiungere quota ottocentomila passeggeri l’anno. Tenere in considerazione l’utenza messinese mi sembra un passaggio del tutto naturale». Messina e Reggio, ma per uno sviluppo economico e turistico che sia non solo delle due città, ma anche di tutti i centri che compongono le due province. Da qui l’idea di Ricevuto: «Un quadro dal quale non possono essere escluse le Eolie. Posso dire che esiste già una compagnia di navigazione interessata, della quale fa parte un grosso gruppo campano, che sarebbe disponibile ad un sistema di collegamenti con Isole attraverso mezzi idrovolanti e anfibi». Sogni, per il momento programmi, ma che se dovessero trovare concretezza, porterebbero di diritto le due Amministrazioni nella “storia-.

CATANIA, COMISO E PALERMO. LE ALTERNATIVE

Così se il Comune sembra andare nella direzione del rafforzamento dei collegamenti con Catania e l’Aeroporto Fontanarossa, la Provincia “plana- con decisione su Reggio. Anche se entrambe sono azioniste della Sogas. Ma cosa succederà tra qualche mese, quando l’Aeroporto “Vincenzo Bellini- chiuderà per quattro-cinque mesi? Tutto il traffico dovrebbe spostarsi su Comiso, dove la Soaco (51% detenuta dalla Sac che gestisce Fontanarossa) ha praticamente ultimato i lavori, che verranno consegnati a marzo. Una pista di oltre 2400 metri, sulla quale ci sono già richieste da compagnie low-cost come Ryanair e Wind Jet. Potrà atterrare perfino il super jumbo A380 da oltre 600 posti.

Tornando a Catania, la chiusura è prevista per i primi mesi del 2010, quando appunto Comiso sarà a regime. I lavori sullo scalo etneo riguarderanno la costruzione di un nuovo anello della torre di controllo e il rinnovamento delle piste. La vecchia aerostazione diverrà il terminal dei voli internazionali, mentre in quella attuale rimarranno i nazionali. L’obiettivo fissato è il raggiungimento di sei milioni di utenti nel 2012, diventando il terzo scalo nazionale, visto il declassamento di Linate. Dunque in questi cinque mesi ai messinesi non rimarrà che andare a Reggio, a meno che non si opti per Comiso stessa o addirittura Palermo. E poi? Proprio per una questione di tempi Morabito e Ricevuto vorrebbero porre in essere quanto programmato oggi entro la fine della prossima estate, proprio per anticipare questa situazione che verrà a crearsi su Catania.

Ma lo stesso Ricevuto, ha inoltre spiegato: «Catania è un Hub, è un punto di riferimento per un centro traffico. Ma andare a Catania costa, diciamoci la verità. E poi in un quadro di sviluppo dell’Area dello Stretto non si può non pensare ad un aeroporto nell’area stessa. Ieri facevo una riflessione, pensavo agli abitanti di Santo Stefano di Camastra. Pensate che molti preferiscono andare a Palermo, che anche se l’autostrada A/20 è finita, non è proprio vicinissima. Che bello se fossero serviti dalla propria provincia».

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