Saitta e le liste del Pd: «Profonda delusione. Pochi messinesi? Avere la segreteria regionale non è servito»

Saitta e le liste del Pd: «Profonda delusione. Pochi messinesi? Avere la segreteria regionale non è servito»

Redazione

Saitta e le liste del Pd: «Profonda delusione. Pochi messinesi? Avere la segreteria regionale non è servito»

martedì 04 Marzo 2008 - 12:17

L'ex vicesindaco non fa parte della rosa dei candidati per Camera e Senato. «Continuando così si perdono le elezioni e non si arriva da nessuna parte»

«Un commento? Profonda delusione». Questa la reazione di Antonio Saitta, ex vicesindaco nell’era Genovese, rimasto fuori dai giochi nonostante voci di corridoio lo pronosticassero come uno dei candidati nella lista del Pd al Senato. Deluso per l’esclusione («sarebbe sciocco negarlo»), deluso soprattutto per come si è giunti alla chiusura di queste liste: «Un meccanismo che si basa su logiche inconcepibili».

Eppure un Saitta nella lista c’è, anzi “una- Saitta, una certa Annamaria: «Non è mia figlia», risponde ironico l’avvocato, e il pensiero va inevitabilmente ad altri figli “illustri- presenti tra i candidati, su tutti Daniela Cardinale, numero sei nella lista alla Camera e figlia di quel Salvatore che è stato uno dei padri fondatori del Pd in Sicilia e che giorni fa aveva annunciato l’intenzione di non candidarsi. «Non ha senso non candidare i “patriarchi- – afferma Saitta – per poi proporre i loro figli». O le mogli, come Anna Serafini, numero quattro al Senato e consorte di Piero Fassino. «Sono segnali che vanno nel senso contrario a quanto ci si aspettava». Il riferimento, tra gli altri, è all’esclusione di Beppe Lumia: «La sua candidatura sarebbe stato un segnale forte nella lotta alla mafia». Curioso destino, quello riservato ai due iniziali contendenti di Genovese al ruolo di segretario regionale del Pd nelle primarie del 14 ottobre, Lumia e Latteri, i quali allora ritirarono la loro candidatura “sollecitati- per via epistolare dai vertici romani del partito. Latteri ha lasciato il Pd e sta per approdare alla corte di Lombardo e del Mpa, Lumia è stato “trombato- nella compilazione delle liste, non ottenendo la deroga invece concessa a Enzo Bianco.

«Poche luci, molte ombre» prosegue Saitta nel suo amaro commento. «Non è questo il Pd che gli italiani vogliono, continuando così non si realizza ciò che è necessario realizzare e si perderanno le elezioni». E sui pochi messinesi (a una prima occhiata solo quattro) presenti nelle liste, Saitta è lapidario: «Evidentemente avere una segreteria regionale messinese non è servito a nulla»

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