Salvino Fiore (Udc) eletto presidente del consiglio provinciale

Salvino Fiore (Udc) eletto presidente del consiglio provinciale

Redazione

Salvino Fiore (Udc) eletto presidente del consiglio provinciale

giovedì 17 Luglio 2008 - 15:16

Completano l'ufficio di presidenza Bivona (Pdl) e La Rosa (Udc). Il Pd aveva chiesto l'inserimento di un esponente dell'opposizione. L'Mpa: «Votiamo secondo le indicazioni della coalizione»

Il primo giorno di scuola è finito, compiti per domani: elezione dei tre consiglieri questori, appuntamento alle 11 in aula consiliare. Si è chiusa nel primo pomeriggio la seduta di apertura del consiglio provinciale, che ha eletto il suo nuovo presidente: come previsto è Salvatore Vittorio Fiore, detto Salvino, esponente dell’Udc corrente D’Alia, ex sindaco di San Piero Patti. Per lui sono state 28 le preferenze accordate, contro i 10 voti assegnati dal centrosinistra a Biagio Gugliotta del Pd. Due voti sono invece andati a Rosario Sidoti dell’Udc, mentre due sono state le schede bianche e tre le nulle. C’era curiosità sul voto dell’Mpa, che è rimasto fuori dall’ufficio di presidenza nonostante avesse già dovuto rinunciare ad un posto in giunta. Ha avuto modo di sottolinearlo Carlo Cerreti, consigliere autonomista, nel suo intervento in aula, partecipando al dibattito in corso tra maggioranza e opposizione riguardo alla richiesta di Luigi Gullo (Pd) di cedere un posto nell’ufficio di presidenza alla minoranza: «Diamo massima disponibilità al dialogo con il centrosinistra – dice Cerreti – mentre riguardo l’elezione dell’ufficio di presidenza, del quale l’Mpa non farà parte, noi rimarremo in aula e voteremo secondo le indicazioni del centrodestra».

E’ chiaro a questo punto che l’Mpa si attenda che la -disciplina- mostrata in consiglio provinciale venga ricambiata domani a Palazzo Zanca, dove Pippo Previti è il candidato della maggioranza alla presidenza del consiglio comunale. Staremo a vedere. Tornando a Palazzo dei Leoni, completano l’ufficio di presidenza Enrico Bivona, vice presidente vicario, esponente di Forza Italia, e Enzo La Rosa, anch’egli Udc ma corrente Naro, fino all’altroieri il favorito alla presidenza, ex sindaco di Villafranca Tirrena. Anche nell’ultima legislatura era stato vicepresidente. Il centrosinistra nelle votazioni dei vice ha assegnato i propri voti a Giuseppe Grioli e, in parte, a Francesco Andaloro, unico esponente di Rifondazione.

In merito al nono punto all’ordine del giorno, l’elezione di tre consiglieri questori, su richiesta di Giuseppe Galluzzo (Gioventù della Libertà), la seduta è stata rinviata a domani, come detto, alle ore 11. Sono state votate le condizioni di eleggibilità per la convalida dei consiglieri e si è preso atto di tre surroghe: Matteo Giuseppe Francilia, ha preso il posto del dimissionario e neo assessore provinciale Mario D’Agostino, Antonino Summa ha sostituito Salvatore Magazzù, entrato a far parte della giunta Buzzanca, e Marco Vicari, subentrato al posto di Nino Terranova, anche quest’ultimo neo assessore provinciale.

Riguardo al dibattito svoltosi in aula, i toni si sono leggermente alzati sulla richiesta avanzata da Gullo e supportata da Pippo Rao, anch’egli del Pd, di avere un rappresentante dell’opposizione nell’ufficio di presidenza. A -indispettire- il centrosinistra le spiegazioni date dal consigliere del Pdl Angelo Passaniti, che ha parlato di «problemi logistici» dovuti alla compresenza, nel centrodestra, di Udc e Mpa (e qui Cerreti ha chiarito che comunque il partito autonomista non sarebbe stato rappresentato nell’ufficio), aggiungendo poi che la «maggioranza bulgara» ottenuta giustificava ampiamente l’assenza del centrosinistra dall’ufficio di presidenza. «Non si può cominciare col muro contro muro» ha commentato Gullo, mentre più duro è stato Rao: «E’ un errore politico che questa maggioranza rimpiangerà, avrete bisogno di questa opposizione. E poi la democrazia è una cosa diversa dai tempi delle maggioranze -bulgare-. Vi inchioderemo alle vostre responsabilità, l’ufficio di presidenza non è un ufficio politico». Un ragionamento che Galluzzo non ha esitato a definire «pretestuoso, anche perché in Italia non è mai successo che un esponente di minoranza entrasse a far parte dell’ufficio di presidenza, che garantirà comunque il corretto svolgimento dei lavori d’aula». Le danze si sono aperte, domani i riflettori saranno puntati su Palazzo Zanca.

(Foto dell’aula di Dino Sturiale. Nelle altre foto: Salvino Fiore e Enrico Bivona)

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