Il deputato che subentrerà a Fortunato Romano dopo la sentenza della Corte di Cassazione si dichiara legato politicamente all'Mpa, nonostante la spaccatura creatasi in occasione delle elezioni a Milazzo, quando con la lista “LeAli” decise di appoggiare Italiano non seguendo le scelte dei vertici del Movimento
Fortunato Romano esce, Santi Catalano entra all’Ars. Come anticipato ieri, a deciderlo la sentenza n. 16877/2010 della Corte di Cassazione che ha decretato l’ineleggibilità dell’ex assessore comunale alla Protezione Civile in quanto ai tempi delle elezioni del 2008, che lo portarono all’Assemblea Regionale con quasi 9 mila voti, Romano era presidente e consigliere d’amministrazione dell’Efal, ente legato al MCL che pur essendo privato riceveva contributi dalla Regione. Catalano, primo dei non eletti con 5030 voti, aveva presentato ricorso contro l’esponente messinese sollevando proprio la questione dell’ineleggibilità: la Corte d’Appello di Palermo gli aveva dato torto, ma la Cassazione ha ribaltato la decisione.
Appresa la notizia, Santi Catalano ha così commentato il prossimo e a questo punto imminente suo ingresso all’Ars: «Ho saputo del deposito della sentenza dalla stampa. Attenderò i passaggi formali e poi, dopo la ratifica all’Assemblea, sono pronto a giurare nella prima seduta utile».
Politicamente il “neo” deputato continua a giurare amore all’Mpa, nonostante la rottura venuta fuori con i vertici in occasione delle elezioni di Milazzo, quando lo stesso Catalano con la lista “LeAli” decise di appoggiare il candidato “ufficiale” del centrodestra, Lorenzo Italiano, mentre l’Mpa puntò le sue fiches su Carmelo Torre al primo turno e poi su Carmelo Pino al ballottaggio. I commenti del Governatore Raffaele Lombardo in persona furono duri, tanto da arrivare a dichiarare attraverso il sito ufficiale che «chi avesse preso decisioni diverse da quelle del partito, come nel caso di Catalano, sarebbe stato considerato fuori dallo stesso» (vedi link: http://www.mpa-sicilia.it/comunicato.php?nlt=73).
Come detto, oggi Catalano minimizza: «Ho continuato ad avere rapporti con Lino Leanza, con Carmelo Lo Monte e anche con il Presidente Lombardo. Le elezioni locali assumono dinamiche particolari, tutti lo sappiamo. Mi sento assolutamente ancora parte del progetto autonomista».
(correlato in basso l’articolo di ieri sulla sentenza della Cassazione)
