Le squadre di governo per Provincia e Comune, tra puzzle ricomposti e caselle non riempite

Le squadre di governo per Provincia e Comune, tra puzzle ricomposti e caselle non riempite

Redazione

Le squadre di governo per Provincia e Comune, tra puzzle ricomposti e caselle non riempite

giovedì 22 Maggio 2008 - 09:40

Con Ricevuto trovano spazio i non eletti alle regionali D'Aquino e Bruno. Lo storico Riccobono nella giunta Siracusano. Buzzanca e Genovese non indicano il vicesindaco: si aspetta il ballottaggio?

Formazioni fatte, tasselli rimessi al proprio posto e qualche -vuoto- che lascia pensare. Il day after della presentazione delle liste e soprattutto delle bozze di giunta per le prossime amministrative consente un’analisi a freddo che mette in luce aspetti da approfondire. Partiamo con le -squadre- dei due principali contendenti alla poltrona di presidente della Provincia attualmente occupata da Salvatore Leonardi. Il candidato del centrodestra Nanni Ricevuto, giunto all’investitura ufficiale dopo un percorso alquanto travagliato, sembra aver avuto un occhio di riguardo per An, che vanta ben quattro assessori: Renato Mangano, vicepresidente dell’uscente consiglio provinciale, Giuseppe Laface, attuale assessore alle Infrastrutture, e dalla provincia Renato Fighera (Letojanni) e Rosario Catalfamo (Barcellona, consgiliere uscente). Ma a balzare subito all’occhio sono due nomi: il primo, ampiamente preannunciato, è quello di Daniela Bruno, già assessore con Leonardi e indicata come vicepresidente della Provincia, che dunque come previsto va all’Mpa; il secondo è Antonio D’Aquino, uno dei grandi delusi delle scorse regionali, il cui nome è stato indicato più volte come -dissidente- all’interno di Forza Italia e accostato proprio all’Mpa. Il partito lombardiano avrà anche l’ex vicesindaco di Santa Teresa di Riva Pinella Alberti, mentre l’altro esponente di Forza Italia è Giacomo Fusco, già assessore a Palazzo dei Leoni con Buzzanca. Riconferma per l’attuale assessore alle Finanze Salvatore Magazzù, in quota Udc.

Paolo Siracusano allestisce una folta -rosa-, ben 14 assessori di cui quattro donne. Spicca lo storico Franz Riccobono, al quale si aggiungono Massimo Finocchiaro, Felice Genovese, Luisa Ferlazzo, Vincenza Maccora, Calogera Lutri, Maria Francesca Batolo, Salvatore Geraci, Vito Siracusa, Vincenzo Amato, Narcisio Carlo Stella, Giuseppe Puleo, Vincenzo Marguglio, Filippo Isaja. Come per il Comune, dunque, formazione -mista- per Siracusano, che ha alternato tecnici e politici.

Tornando al Comune, come detto ieri una classica logica spartitoria e politica ha ispirato la lista degli assessori in appoggio a Giuseppe Buzzanca, candidato sindaco di Pdl, Udc, Mpa, la Destra e Fiamma Tricolore: in particolare la presenza di Igor Germanà, nipote di Basilio, e di Pippo Isgrò, esponente di Forza Italia in quota a Roberto Corona, potrebbe segnare la -pax- definitiva anche con altri due -scontenti- del Pdl che hanno fatto sentire il proprio dissenso dopo la famosa -fuga in avanti- di Buzzanca e Ricevuto, lo stesso Corona e Nino Germanà. Gli altri nomi sono Elvira Amata, già assessore nella breve prima esperienza di Buzzanca sindaco, per l’Mpa Anna Retto (quota De Luca) e Pippo Previti, Pietro Currò del Pri, Franco Mondello presidente cittadino dell’Udc, e il coordinatore cittadino di Forza Italia Pippo Rao. A questo punto una considerazione politica va fatta: sommando le -poltrone- di Provincia e Comune, quattro posti vanno all’Mpa, tra i quali la vicepresidenza di Palazzo dei Leoni, e appena due all’Udc. Stupisce, in particolare, l’assenza di un esponente della corrente vicina a Pippo Naro, che secondo indiscrezioni avrebbe dovuto essere il segretario cittadino Carmelo Santalco, per il quale si prefigurava la vicesindacatura. Questa casella, invece, è stata lasciata vuota, e per quanto rimanga Santalco in pole per quel ruolo (nel caso in cui, naturalmente, Buzzanca dovesse vincere), il non averlo inserito già adesso fa pensare ad un possibile stand-by in funzione ballottaggio. Dove però, se dovesse rientrare ad esempio D’Amore, difficilmente l’Udc accetterebbe di cedere quel posto e proprio all’ex esponente della Vela che tanto -bruscamente- ha lasciato il partito. Udc che, se allarghiamo il discorso, sta vedendo sciogliersi come neve al sole l’ipotesi di un assessorato regionale per il pupillo di Gianpiero D’Alia, il deputato all’Ars Giovanni Ardizzone.

Equilibrio fra tecnici e politici, come detto, per il centrosinistra e il candidato sindaco Francantonio Genovese, sostenuto da Pd, Idv, Verdi e Sd, che non si è fatto vedere in aula consiliare: gli uscenti Liliana Modica, Angela Bottari, Pippo Molonia, Arturo Alonci e Giuseppe Squadrito e gli esponenti della “società civile- e i cosiddetti tecnici: l’atleta Silvia Bosurgi, il docente di Storia contemporanea Santi Fedele, il già prorettore all’informatica dell’Università Antonio Puliafito e l’avvocato amministrativista Harald Bonura, vicino all’ex ministro catanese Bianco. Anche Genovese, come Buzzanca, lascia libera la poltrona di vicesindaco: i maligni (o i soliti beninformati) dicono che quel posto è già riservato, per il ballottaggio, al -corteggiato- D’Amore.

Fabio D’Amore che però tira dritto per la sua strada e si distingue anche nell’indicazione dei nomi della sua eventuale giunta: il candidato sindaco di Risorgimento messinese sostenuto anche da Progetto per Messina è l’unico, tra i -big-, ad aver indicato il vicesindaco, il co-fondatore di Risorgimento Carmelo Briguglio, e l’unico ad aver allestito una squadra di soli tecnici lontanti da logiche partitiche: Piercarlo Barberis, esperto, tra l’altro, in energie alternative e nell’intercettazione di fondi europei, Carmelo Santoro, amministrativista con competenze specifiche nella trasformazione nelle società, Nino Fiannacca disabile con due lauree e profondo conoscitore dei problemi sociali, la professoressa Enza Loiacono, l’esponente di Progetto per Messina Enzo Caruso, l’ex arbitro di basket Carmelo Gemelli e l’esperto di urbanistica Michelangelo Savoia.

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