Stu Tirone: per la maggioranza dei voti (e non dei votanti…) è riqualificazione urbana

Stu Tirone: per la maggioranza dei voti (e non dei votanti…) è riqualificazione urbana

Stu Tirone: per la maggioranza dei voti (e non dei votanti…) è riqualificazione urbana

martedì 08 Dicembre 2009 - 09:31

Chiudiamo il sondaggio, che per problemi tecnici (di cui ci scusiamo) ha consentito di esprimere più volte alla stessa persona il proprio voto. Ecco cosa pensa del progetto uno dei nostri lettori

Secondo i lettori di Tempostretto quello che la Stu (Società di trasformazione urbana) ha immaginato per il borgo del Tirone (e dintorni) è un progetto di “riqualificazione urbana”. O almeno questo è quanto ci dice il sondaggio che da diverse settimane è disponibile sulla nostra home page: il 67,7 per cento dei votanti, infatti, ha optato per questa definizione, mentre per il 29,4 per cento si tratta di un vero “sacco edilizio”. Per appena il 2,5 per cento il progetto va semplicemente rivisto. Ma forse piuttosto che di “votanti” dovremmo parlare di “voti”, che non sempre coincidono con la prima categoria. A causa di un problema tecnico che prontamente verrà risolto per il prossimo sondaggio che vi proporremo, infatti, abbiamo nostro malgrado potuto constatare che il sistema ha consentito di “ribadire” il proprio voto anche a chi l’aveva già espresso. Insomma, una singola persona, fatto trascorrere un “tot” lasso di tempo, poteva rivotare più volte la propria opzione preferita (come è effettivamente accaduto in misura talmente parossistica da destare più di un sospetto).

Certo, chi crede nella genuinità e nella onestà che un mezzo tra i più democratici come il sondaggio ha come caratteristiche peculiari si è astenuto dal “drogarlo”, ma altri no. Sono stati gli stessi lettori a segnalarci alcune “anomalie”, come il repentino cambio di opinione avvenuto nei primi giorni, quando il risultato parziale, che vedeva il “sacco edilizio” sopra il 50 per cento e la “rigenerazione urbana” circa al 30, si è completamente ribaltato nel giro di pochi minuti. O come l’assoluta incongruenza tra il contenuto dei commenti postati ad ogni articolo da noi pubblicato sulla Stu e il risultato del sondaggio. Naturalmente ci scusiamo con i lettori per quello che, ripetiamo, è stato solo un problema tecnico del quale qualcuno ha voluto abusare ma al quale porremo rimedio fin dalla prossima votazione.

Proprio da uno dei nostri lettori sono giunte alcune considerazioni sulla Stu ed in particolare sulla convenienza del Comune di Messina a far parte della società. Il nostro lettore, in una lunga lettera, fa una dettagliata analisi dei singoli interventi e delle fonti finanziarie di ciascuno di essi, arrivando alla conclusione che «gli interventi previsti per le vere e proprie opere pubbliche ammontano ad una cifra che il Comune già possedeva in quanto destinatario del finanziamento del Contratto di quartiere 2». Secondo il lettore «il Comune regala praticamente alla Stu decina di migliaia di metri quadrati di terreno nel centro cittadino, dopo averli trasformati da aree di interesse storico ed ambientale e di recupero o servizi pubblici ad aree edificabili», privandosi «dell’unica porzione di territorio nel centro cittadino, memoria storica della Messina pre-terremoto, dove poter realizzare ad esempio un parco urbano». Infine, «le realizzazioni di edifici ad oggi previsti pubblici (da considerare tali soltanto ipoteticamente, in quanto non c’è alcuna istanza da parte di alcun ente in tal senso), non fa altro che andare ad aggravare ancora di più il carico urbanistico di una zona già enormemente sofferente». Col rischio che in un secondo momento, «per una più che probabile mancanza di richieste da parte di enti, si ottenga l’autorizzazione alla loro collocazione sul mercato privato».

Naturalmente noi dobbiamo attenerci a quanto prevede il progetto della Stu: fino a prova contraria quegli edifici saranno destinati ad uso pubblico, dunque qualsiasi altra considerazione si basa su previsioni che, ad oggi, non possono ritenersi certe. Di certo c’è che questo progetto, tra i più importanti se non il più importante che dal punto di vista urbanistico sia mai stato realizzato nella nostra città, continua a far discutere. E chissà, forse in futuro meriterà un nuovo sondaggio, questa volta impermeabile alle -furbizie-.

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