I tagli ai Comuni preoccupano Buzzanca: «Si profila un dramma, come fare il bilancio?»

I tagli ai Comuni preoccupano Buzzanca: «Si profila un dramma, come fare il bilancio?»

I tagli ai Comuni preoccupano Buzzanca: «Si profila un dramma, come fare il bilancio?»

giovedì 14 Aprile 2011 - 22:03

Il sindaco: «Dalla Regione il 50 per cento in meno di stanziamenti». E a Palermo il presidente dell’Ars lancia un appello: approviamo subito il bilancio

Se buona parte delle famiglie di oggi, purtroppo, non sanno come arrivare alla fine del mese, il grattacapo di Palazzo Zanca è un altro: come arrivare alla fine dell’anno. Ieri il sindaco Giuseppe Buzzanca, prima di lasciare Messina per raggiungere Palermo nelle vesti di deputato regionale, è apparso allarmato se non quasi catastrofico: «Si profila un vero e proprio dramma. Quest’anno sarà un grosso problema allestire il bilancio». Cosa preoccupa il sindaco? «Un dato su tutti: nel 2010 la Regione ha stanziato 926 milioni per tutti i Comuni siciliani. Di quanto s’è ridotto lo stanziamento nel 2011? Del 50 per cento. E questo anche perché i fondi Fas sono bloccati in quanto mancano i progetti. E i nodi vengono sempre al pettine». Proprio in questi giorni, all’Ars, di discute di bilancio. Ieri in questo senso il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, annusando malumori di sorta, ha lanciato un appello: «Urge definire e approvare i documenti contabili della Regione – ha dichiarato – mettendo da parte polemiche e personalismi che ci allontanano dal raggiungimento tempestivo di questo obiettivo, che è per la Sicilia una priorità assoluta. In una Regione come la nostra, circa i tre quarti della ricchezza e del reddito prodotti localmente sono riconducibili alla spesa pubblica, dunque, se la spesa ordinaria è debole e quella straordinaria non decolla, il risultato che ne consegue è un drammatico aggravamento del quadro economico. L’approvazione del bilancio regionale, in tal senso, rappresenta l’unico strumento che può arginare una deriva devastante per i cittadini, le famiglie e le imprese».

Sta di fatto che i Comuni non sanno come far quadrare i conti. Anche perché devono “fronteggiare” pure il Federalismo municipale, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 marzo. Federalismo che comporterà per Palazzo Zanca, nei prossimi tre anni, una riduzione del contributo ordinario, alla quale si somma la contrazione delle risorse erogate da parte della Regione, di cui sopra. A partire dal 2011, infatti, il Comune dovrà parametrare le spese ai cosiddetti -fabbisogni standard-, non potendo agire sulle addizionali per compensare i maggiori costi previsti. «Le prime norme che potremmo definire di avvio del cosiddetto federalismo municipale, ovvero sull´autonomia dei Comuni nella gestione delle proprie risorse, con l’introduzione di un nuovo sistema di tassazione locale – ha sottolineato nelle scorse settimane l’assessore alle Finanze Orazio Miloro, che ha avviato una serie di incontri coi dirigenti di Palazzo Zanca – hanno nel contempo determinato minori risorse agli Enti locali che avranno effetti già sui bilanci 2011. Tale situazione interessa ovviamente anche il Comune di Messina che si troverà ad avere una doppia riduzione dei trasferimenti, sia dallo Stato che dalla Regione, che dovremo fronteggiare con misure adeguate per evitare ripercussioni sulla comunità amministrata, alla quale, invece, deve essere assicurato un livello di spesa sociale sufficiente a garantire servizi adeguati». Miloro ha ricordato anche che «questa amministrazione ha già dovuto, con grande sacrificio, attraverso un rigido e virtuoso percorso di risanamento economico-finanziario, allineare le proprie risorse agli obiettivi fissati dal Ministero dell´Interno per garantirsi il rispetto negli anni 2009 e 2010 del -patto di stabilità-, passando da un bilancio che nel 2008 sfiorava il miliardo di euro, al 2009 che si attestava sui 700 mln, ai 570 mln del 2010». E adesso, coi rubinetti sempre più chiusi, a quale santo ci si appellerà?

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