Per quanto riguarda le comunali rese note le proiezioni solo per Siracusa e Catania. A Messina sfida in bilico...
Dopo il lavoro per politiche e regionali, i sondaggisti tornano a lavoro per tracciare un primo quadro sulle scelte dei siciliani in vista delle amministrative, attraverso le consuete indagini sui potenziali elettori. Demopolis ha così reso noto, sulla base di proprie ricerche (campione regionale di 1.605 cittadini rappresentativo degli elettori siciliani, stratificato per genere, classe di età, livello di istruzione, provincia ed ampiezza demografica del comune di residenza), dei dati che fotografano la situazione rispetto alla tornata del 15 e 16 giugno, e più segnatamente sugli esponenti candidati alle presidenze delle nostre province.
In questo momento, secondo tale raccolta d’informazioni, al centrodestra andrebbero sei sulle otto province siciliane in cui si andrà a votare (tutte tranne Ragusa). Vincerebbero facile così, Giovanni Avanti (Udc) a Palermo, Giuseppe Castiglione (Pdl) a Catania, Nanni Ricevuto (Pdl) a Messina, Eugenio D’Urso (MpA) ad Agrigento, Nicola Bono (Pdl) a Siracusa e Mimmo Turano (UdC) a Trapani. Qualche incertezza solo ad Enna, dove appare in bilico la sfida tra Pippo Monaco (centrodestra) e Antonio Muratore (centrosinistra) e a Caltanissetta, dove Pino Federico (Mpa) dovrà scontrarsi con l’ex Sindaco Salvatore Messana (Pd).
Il dato medio regionale sulle intenzione di voto per i partiti invece, secondo l’Istituto Demopolis, segna un trend in linea con le ultime elezioni regionali, con il Pdl intorno al 34%, l’UdC al 14%, le liste MpA in crescita al 24%, il Pd stabile al 23%, gli altri al 6%.
“Con significative differenze tra le diverse aree territoriali, nonostante le fibrillazioni e l’eccessiva litigiosità degli ultimi giorni – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – la coalizione PdL-UdC-MpA mantiene un ampio vantaggio, derivante dalle recentissime vittorie di Berlusconi alle Politiche e di Lombardo alle Regionali. Il Centro-Sinistra rimane confuso, spesso diviso, incapace di trovare strategie per invertire la rotta dinanzi ad un appuntamento elettorale troppo ravvicinato che disegnerà comunque, in via definitiva, gli assetti del potere locale nell’Isola per i prossimi cinque anni-.
Per quanto riguarda l’astensionismo, si prevede che gli indici siano più alti rispetto al 13 e 14 aprile.
Un altro aspetto che occorre sottolineare, è che i cittadini andranno a votare senza conoscere programmi e strategie dei candidati per lo sviluppo locale e la crescita della qualità della vita, così come afferma sempre il direttore dell’Istituto Vento: -I problemi della città, la crescita dell’occupazione giovanile, il miglioramento della qualità dei servizi sociali, la sicurezza urbana, la soluzione dei problemi della viabilità, dei parcheggi e del traffico rimangono in secondo piano, quasi sullo sfondo-.
Passando alle comunali, Demopolis non ha ancora definito gli scenari dei comuni che eleggeranno un nuovo Sindaco, a parte Catania e Siracusa. Nel capoluogo etneo Stancanelli si assesta tra il 58 e il 65%, Burtone sul 20-25% e Musumeci sul 9-15% (ancora indecisi 34%), mentre Roberto Visentin del centrodestra (61-67%) appare in vantaggio su Roberto De Benedictis del centrosinistra (29-35%), per raccogliere l’eredità di Titti Bufardeci quale futuro primo cittadino della città aretusea.
-Interessante lo scontro messinese tra Giuseppe Buzzanca e Francantonio Genovese-, si limita a dire al momento per Messina l’agenzia giornalistica d’informazione.
