Turismo in Sicilia verso la riforma

Turismo in Sicilia verso la riforma

Turismo in Sicilia verso la riforma

giovedì 22 Ottobre 2009 - 09:55

Sta per concludersi il lungo cammino della riforma del turismo.Con un termine sportivo possiamo dire che è già al rush finale.Lungo cammino perché il via venne dato, con altra maggioranza governativa, dieci anni fa esattamente con la finanziaria del 1999 con la quale venne fissato il termine di mesi sei entro il quale l’Assessorato al Turismo avrebbe dovuto presentare il progetto definitivo di riassetto in sostituzione delle 20 A.A.S.T. (Aziende Autonome di Soggiorno e Turismo) che avevano avuto il merito di rilanciare il turismo siciliano.

Quei sei mesi fìssati dalla finanziaria vennero superati abbondantemente mentre le AAST subirono una decurtazione costante dei loro bilanci per cui ebbero ridotta la loro attività promozionale, cosa che certamente non giovò al mantenimento dei flussi turistici.

Solo nell’agosto 2005, l’Assemblea Regionale ha approvato la legge di riforma avverso la quale il Commissario dello Stato ha impugnato alcuni articoli.

L’iter complesso della sua attuazione (soppressione e liquidazione delle AAST, soppressione delle AAP1T ex EPT) ha avuto una prima attuazione con l’inquadramento del personale e con la creazione dei servizi turistici regionali nelle sedi delle ex AAST.

Ora si è passati alla seconda fase della riforma per cui i servizi turistici regionali avranno sede nei capoluoghi di provincia in attuazione del comma 4 dell’art.4 della Legge Regionale n.10 del 2005.

In questi dieci anni molte cose sono cambiate. Si è registrato un crescente calo turistico, non frutto solo della crisi economica prima latente e poi esplosa clamorosamente, ma anche per un aumento della concorrenza turistica nell’area del Mediterraneo, per limitarci ad indicare due soli eventi.

In una situazione mutata politicamente ed economicamente, l’Assessore regionale, on. Nino Strano,tornato al Turismo, si è reso conto giustamente che per essere incisivi occorre apportare qualche correzione alla legge ed ha approntato una modificazione nel senso di creare un decimo servizio

turistico a Taormina, storica capitale del turismo siciliano.

La riforma però non ha tenuto conto che oltre un terzo del turismo siciliano è concentrato nella Provincia di Messina e che il grosso di tale fetta oltre che al Taorminese fa capo all’asse Isole Eolie-Mi lazzo.

Per una migliore e pronta ripresa riteniamo che anche per tale asse debba istituirsi un autonomo servizio turistico al quale potrebbero affidarsi i compiti della valorizzazione delle altre isole minori.

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