Confermati i nomi usciti negli ultimi giorni, tranne Capurro. Fuori i “designati- Currò, Germanà e Retto. I volti nuovi: il prof. Caroniti e Magazzù (Udc)
E’ passata solo qualche ora dalla proclamazione dei quarantacinque eletti al consiglio comunale, ed ecco ufficializzata la nuova giunta nominata dal sindaco Giuseppe Buzzanca. Non mancano le sorprese, rispetto alle previsioni della vigilia, che però in gran parte sono state rispettate. Per il Pdl fanno parte della squadra i “designati- in campagna elettorale Elvira Amata, Pippo Isgrò e Pippo Rao, ai quali si aggiungono Giuseppe Corvaja e Orazio Miloro, che liberano così due posti in consiglio comunale in favore di Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo. In ambito An si registra la prima sorpresa, da noi anticipata qualche ora fa: il ritorno “a casa- di Gianfranco Scoglio, ex city manager. Resta fuori dalla giunta Pippo Capurro.
In quota Udc ci sono Giovanni Ardizzone, che sarà il vicesindaco, il segretario cittadino Carmelo Santalco (al suo posto Tanino Caliò), Pinuccio Puglisi, Franco Mondello e, anche questo è un nome nuovo, Salvatore Magazzù, eletto alla Provincia con la lista il Centro con D’Alia (a cui subentrerà Giovanni Morganti). La seconda donna dell’esecutivo è Pinella Aliberti dell’Mpa, che prende il posto della “designata- Anna Retto, e sempre per quanto concerne gli autonomisti, approda nell’esecutivo Melino Capone, già assessore provinciale al lavoro in quota AN. L’ultimo nome è quello di un tecnico, Dario Caroniti, docente di Storia delle Istituzioni dell’America del Nord presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Messina. Ufficialmente fuori Pietro Currò (Pri) e Igor Germanà (Pdl), designati in campagna elettorale. Nei prossimi giorni si conosceranno le deleghe che il sindaco Buzzanca assegnerà ai suoi quattordici assessori.
Qualche “numero- storico fornito dall’ufficio stampa del Comune: dal 1860 Messina ha avuto 115 amministrazioni rette da 55 sindaci e 30 commissari straordinari; 20 da assessori anziani o prosindaci, quattro da podestà, uno da un presidente del Senato – dal 13 agosto del 1860 al 1861, ed una da un presidente della Giunta, per quattro giorni, dal 14 al 18 febbraio 1909, a seguito degli eventi del terremoto.