L'Ulivo in movimento verso il Pd

L’Ulivo in movimento verso il Pd

Redazione

L’Ulivo in movimento verso il Pd

sabato 07 Luglio 2007 - 13:00

Correre ai ripari. I movimenti, le associazioni, i comitati civici si sentono già da adesso emarginati nel processo di formazione del Partito democratico. Per rilanciare la loro partecipazione in vista delle elezioni primarie del 14 Ottobre oggi i Ds hanno organizzato stamattina un incontro con le organizzazioni cittadine. Scopo dell’incontro anche fare chiarezza sullo spazio che i quadri del nascituro partito intendono concedere a queste realtà, che in certi casi riescono a rappresentare meglio della gerarchia ufficiale il bisogno di partecipazione politica dei cittadini. Padroni di casa il segretario provinciale Ds Marcello Scurria e cittadino Piero David (nella foto rispettivamente da destra a sinistra), presenti al dibattito le associazioni “Emily- con la presidente Valeria Sorrente, L’Arci con la presidente Carmen Cordaro e Tania Poguish, “Sviluppo e Solidarietà- con Luigi Beninati, il “Movimento popolare siciliano- con Giovanni Frazzica, il movimento civico “Vince Messina- con Antonio Saitta e Giacomo Ferrari, rispettivamente ex e neopresidente, la Confesercenti con il segretario cittadino Michele Sorbera e la “Rete dei cittadini per l’Ulivo- con Stefano Trifirò. Da parte di Scurria è arrivata la sollecitazione a «fare in modo che i movimenti e le associazioni si organizzino per partecipare in maniera seria al tavolo del Partito democratico. A partire dalla formazione del comitato cittadino si devono evitare le cooptazioni, al contrario le candidature devono venire dal basso». Il segretario provinciale ha poi continuato: «Bisogna trovare il modo di coinvolgere fasce della popolazione prima trascurate, a partire dai giovani e dai migranti». E a questo proposito ha ricordato che per le primarie, che eleggeranno il segretario nazionale e i segretari regionali del partito, oltre ai delegati alla costituente, potranno votare i ragazzi a partire dai 16 anni e gli immigrati che vivono stabilmente in Italia, anche se non residenti. Una nota di preoccupazione per l’andamento del processo di formazione del partito è stata espressa dal vicesindaco Antonio Saitta, che ha rilevato come già nella costituzione del comitato regionale, un organo che sovrintende alla preparazione delle primarie, si sia usato «un criterio palermocentrico, soprattutto per quanto riguarda la terza componente, quella della società civile. La sensazione è che, in generale e ancora più a Messina, il processo di formazione del partito sia vissuto in termini burocratici, e non sia accompagnato dal dibattito e dalla partecipazione popolare». A Saitta ha risposto Frazzica, molto vicino alle gerarchie della Margherita, riferendo che: «a Messina la Margherita più di ogni altro partito avrebbe bisogno di aprire un ampio dialogo con la base, a causa delle sue dimensioni, assolutamente anomale rispetto alla media nazionale. Spiegare a tanta gente le ragioni di un cambiamento tanto radicale comporta tempo e fatica». Un’ulteriore riflessione è stata proposta da Stefano Trifirò, secondo cui: «non è detto che le associazioni riescano a rappresentare tutta la cittadinanza, anzi avviene che grandi fasce di popolazione rimangano fuori da ogni tipo di organizzazione. Per cui l’impegno di inserire le associazioni nel processo formativo del nuovo partito non è sufficiente, il dialogo deve essere aperto alla società, suscitando l’appeal della gente verso le forme di aggregazione come le associazioni». Alla fine rimane il fatto che «si comincia male – ci ha detto Piero David, a proposito delle rinnovate logiche verticistiche che sembrano aleggiare sul processo di avvicinamento alla nascita del partito – Fermo restando il fatto che l’evento delle primarie sarà un’occasione eccezionale dal punto di vista della democraticità. Come mai prima d’ora, qualunque cittadino voglia partecipare, dai 16 anni in su, potrà esprimere la propria preferenza sul futuro segretario del partito». «Il problema messinese è che la società civile è poco impegnata, ma soprattutto poco informata, tanto che molte persone che vorrebbero partecipare al dibattito politico hanno difficoltà a trovare una forma di aggregazione che dia loro voce. Ciò è ancora più sorprendente se si pensa che da novembre l’Amministrazione della città coinciderà quasi del tutto con il Partito democratico, in cui saranno confluite molte forze che attualmente figurano sotto nomi diversi. Quindi il successo del Pd a Messina dipenderà dal successo dell’esperienza di governo cittadino. Ma è vero anche il contrario, cioè che il Partito avrà una grossa responsabilità nell’indirizzo dell’azione di governo».

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