Il deputato del Pdl chiede al ministro dei Trasporti di intervenire presso Ferrovie dello Stato, «che per questo servizio ha ottenuto 28 milioni di euro»
Inaugurata il 15 giugno 2009, la metroferrovia si è rivelato una “meteora”, venendo sospesa dal 19 ottobre, in attesa della firma del contratto di servizio fra la Regione e Trenitalia. Un flop? Un simbolo della disattenzione delle ferrovie nei confronti di Messina? Un po’ l’uno, un po’ l’altro. Una vergogna, questo è certo, che comunque non può essere accettata e che merita un’interrogazione alla Camera del deputato del Pdl Vincenzo Garofalo. Il quale ripercorre anche le tappe “finanziarie” della vicenda, a partire dal 5 ottobre 2001, quando il ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministero delle Infrastrutture, la Regione Siciliana, le Fs Spa, la gestione governativa Ferrovie Circumetnea sottoscrissero un Accordo quadro di programma per il trasporto ferroviario, nell’ambito fu disposto il finanziamento di 37 milioni e 700mila euro circa per il potenziamento tecnologico della tratta ferroviaria Messina – Giampilieri.
Il Gruppo Fs, attraverso le società controllate Rfi e Trenitalia, si assumeva l’onere di realizzare le opere ferroviarie e di gestire il servizio appena partito, venendo designato soggetto attuatore degli interventi ferroviari e della gestione del servizio. Questa è la storia. Ma oggi, evidenzia Garofalo, tutto è molto diverso: «Trenitalia, interamente controllata dalle Fs, dopo aver collaudato le infrastrutture e attivato il servizio, con nota del 15 ottobre scorso ha disposto l’interruzione delle corse a stretto giro, assicurate dal moderno “Minuetto” a causa della mancata sottoscrizione del contratto di servizio con la Regione. A seguito dell’attivazione di un tavolo di concertazione, promosso dal sindaco Buzzanca, Trenitalia e l’esecutivo siciliano avevano fornito rassicurazioni in merito alla riattivazione del servizio dal 1° febbraio 2010. Impegno, purtroppo, non mantenuto». In più, «oltre a tutti i problemi tecnici di cui sopra, i pendolari devono fare anche i conti con la chiusura di un comodo e sicuro passaggio pedonale a causa delle pessime condizioni di pulizia».
Garofalo chiede al ministro dei Trasporti «quali provvedimenti si pensa di attuare, tenendo ben presente che la fonte del finanziamento per la realizzazione delle infrastrutture ha impegnato ingenti risorse nazionali, regionali e comunitarie e che le Fs e le società controllate dal gruppo sono state destinatarie di ben 28 milioni e mezzo circa per la realizzazione del servizio, ad oggi inopinatamente sospeso». Probabilmente sarebbe «il caso di intervenire al fine di verificare il corretto adempimento da parte di Rfi e Trenitalia degli accordi contrattuali conclusi e delle garanzie offerte all’Unione Europea» e per «rimuovere celermente gli ostacoli che si frappongono alla riapertura del servizio al fine di una ripresa definitiva e non momentanea che debba avvenire rispettando le esigente di tutti i pendolari».
