Le voci di Palazzo Zanca: fase di ricognizione, ma non è stata data ancora un'impronta

Le voci di Palazzo Zanca: fase di ricognizione, ma non è stata data ancora un’impronta

Redazione

Le voci di Palazzo Zanca: fase di ricognizione, ma non è stata data ancora un’impronta

sabato 18 Ottobre 2008 - 06:35

Miloro: «L'obiettivo è razionalizzare la spesa». Il presidente del Consiglio Previti: «Si scontano vicende croniche». Gennaro: «Troppa politica parlata». Pergolizzi: «I problemi sono tanti»

«Oggi il 95 per cento dei problemi del Comune deriva dalle partecipate e dall’Atm». E’ lapidario e stringato il commento di Orazio Miloro sulla sua attività di assessore al Bilancio in questi primi cento giorni e, in generale, sulle difficoltà incontrate dall’amministrazione. In generale, comunque, «siamo ancora in una fase di ricognizione della situazione dell’ente. L’obiettivo è razionalizzare la spesa attraverso vari meccanismi di risparmio che stiamo individuando, a partire dalle piccole cose». Messina rischia di essere accomunata al caso Catania, in dissesto con un buco di più di un miliardo di euro? Secondo Miloro «la situazione del nostro Comune non è paragonabile a Catania, e devo dire che sono alquanto critico con il provvedimento che ha stanziato 140 milioni. Non è certo un esempio di educazione amministrativa. La nostra richiesta è diversa, noi diciamo: dateci una mano, perché a breve partiranno i lavori del Ponte e noi dobbiamo essere preparati. Posso anticipare che presto rivisiteremo i mutui contratti dalle precedenti amministrazioni, mentre per avere un quadro completo della situazione economica del Comune dovremo aspettare almeno la fine di novembre».

Secondo il presidente del consiglio comunale, Pippo Previti dell’Mpa, «si scontano vicende e problemi storici ormai cronicizzati, difficoltà che qualsiasi amministrazione avrebbe avuto. Prima di tutto viene la mancanza di risorse, e a mio parere bisogna puntare i riflettori sui fitti passivi, che a fine anno arrivano a quasi 5 milioni di euro. Bisogna dare ancora un pò di tempo a questa amministrazione per esprimere giudizi. Vanno rivisti i problemi relativi alle partecipate, in particolare per i servizi sociali c’è un’indicazione di sopprimere l’Istituzione e di chiudere la questione Cissa. A mio avviso vanno utilizzate meglio le risorse destinate ai Centri di aggregazione giovanile, dirottandoli, ad esempio, sulle parrocchie».

L’opposizione, in questo momento, sta alla finestra e si limita a -pungolare- la giunta dagli scranni del consiglio comunale. Tra i più attivi c’è Gaetano Gennaro, capogruppo del Pd Democratici per Messina, che sottolinea come «l’impressione che mi sono fatto è che si fa molta politica parlata e poca amministrazione. Sono convinto che se bastano cento giorni ad un governo nazionale per dare comunque un’impronta, non vedo perché non ci si debba aspettare lo stesso da un’amministrazione locale, soprattutto in merito alla gravissima emergenza lavoro di cui soffre la città. Il Comune, in questo momento, viaggia a due velocità: il consiglio è propositivo e si muove parecchio, pur non ricevendo nessuna delibera dalla giunta, mentre l’amministrazione cerca più che altro spazio sui giornali».

Sospende il suo giudizio Nello Pergolizzi, consigliere del Pdl coautore, insieme a Melazzo, di alcune delle delibere più -bollenti- di questi mesi. «Fino a questo momento – afferma – non si sono poste in essere tutte le attività sperate. I problemi sono tanti e direi evidenti, ritengo che sia arrivato il momento di affrontarli in maniera concreta. Il rodaggio è normale, ma non può durare in eterno».

(nelle foto: Miloro e Previti; Pergolizzi e Gennaro)

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